Marrakech. Eccola qui l’ultima aggiunta alle città preferite, quelle dove andarci una volta nn basta e mentre te ne torni in Italia già pensi al prossimo weekend che vuoi organizzare in terra marocchina.
In Marocco c’ero già stata e già l’avevo amato (ricordate i racconti del viaggio con Avventure nel mondo di qualche annetto fa?!), ma Marrakech era stata giusto una toccata e fuga, l’ultima tappa di dieci giorni estanuanti, vissuta in maniera abbastanza wild, tra souk e spiedini in piazza Jema el Fna.
Quest’anno invece ho voluto tornarci. Sapevo che c’era un’altra Marrakech da scoprire. E i tre giorni che ho appena trascorso mi hanno ne sono stati la conferma.
A voi sotto una selezione dei migliori travel tips da tenere in considerazione per il prossimo viaggio a Marrakech (mio incluso).
DOVE DORMIRE
Allora, partiano dal presupposto che Marrakech offre una scelta meravigliosa sul dove dormire.
Si va dai grandi hotel di extra lusso, come il Mamounia, il Royal Mansour, La villa des Orangers, ai resort con immensi parchi e piscine poco fuori dalla città, in primis il Beldi Country Club e il Selman. A mio parere però per immergersi a pieno nello spirito di Marrakech è molto meglio scegliere un Riad. Immersi nel caos e nella sporcizia della Medina, si aprono come veri e propri angoli di paradiso dove rifugiarsi e sentirsi a casa propria.
Ne ho trovati davvero di meravigliosi, dalla Maison Arabe al Riad Tarabel, mentre alcuni amici mi hanno parlato anche del Riad Janeeman, del Riad Tawargit o del Riad Bab54.
La mia scelta in questo weekend è però ricaduta sul Riad Ysalis s non potrei dirmi più soddisfatta di così: una vera e propria oasi di pace, nascosta dietro a un portone affacciato su una viuzza della Medina più trascurata (lascio immaginare la mia espressione il giorno dell’arrivo, mentre ci avvicinavamo con le valigie, scansando galline e bambini urlanti). Dettagli curati fino al più piccolo particolare, stanze moderne e iper accessoriate, con addirittura il phon a ioni di ultima generazione, lettini e jacuzzi nel grande terrazzo sul tetto, la colazione al sole con le brioche appena sfornate, e poi…decisamente uno dei migliori massaggi che abbia mai fatto. E diciamo che in tema sono abbastanza esperta: dalla thailandia a palazzo parigi,ho sperimentato davvero di tutto, ma Hanane (è il nome di una delle due massaggiatrici, chiedete proprio di lei, non la batte nessuno!) si merita davvero una scroscio di applausi.
E poi la gentilezza di Hassan, sempre disponibile a soddisfare ogni nostra richiesta, dalla colazione all’ alba prima della partenza all’ organizzazione del driver che ci accompagnasse e riportasse a casa ogni sera (dopo avermi visto rientrare il primo giorno circondata da uno sciame di mendicanti che mi stavano seguendo, forse ha pensato bene avessi bisogno di qualche supporto prima di essere fatta a pezzi dal macellaio del quartiere).
La mia bellissima casa per tre giorni. Ecco cos’è stato il Riad Ysalis. E lo consiglio davvero a tutti come prima scelta.
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COSA FARE
Su come passare il tempo a Marrakech c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Si va dalle tappe più turistiche come le Tombe Saadiane, la Moschea di Koutoubia e l’immensa piazza Djemaa el Fna, che merita almeno un drink in una delle terrazze affacciate sulla stessa, allo shopping a base di negoziazioni all’ultimo dhiram nel souk (dove non perdersi è letteralmente impossibile, mettetelo in conto, ma è altrettando impossibile tornare a casa senza nemmeno una babbuccia in camoscio-o sobrio cavallino maculato come nel mio caso). Fino alle passeggiate più tranquille nella Medina, fermandosi ogni tanto per visitare la Maison de la Photographie, il magico Jardin Secret o alcuni concept store come Max & Jan e la galleria d’arte Riad Yima.
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Sembra tanto, quello che ho appena descritto, ma è tutto walking distance e potenzialmente visitabile in una giornata. Magari da concludere con un bel hamman e massaggio in una delle Spa migliori della Medina, come il Bliss, l’Heritage, l’Hammam de la Rose e il Dar el Bacha.
Da un’altra parte della città, ma decisamente worth it, è la visita al meraviglioso Jardin Majorelle, dagli inconfondibili scorci bluette, set fotografico di qualsiasi turista un minimo instagram addicted, ma sempre validi. La visita include anche il Berber Museum, Villa Oasis, la casa che Yves Saint Laurent si costruì nel dopo essersi follemente innamorato di Marrakech, e soprattutto, rivelazione più inaspettata, il Musée Yves Saint Laurent. Struttura di design ultra moderno, in esposizione alcuni degli abiti capolavoro (e che capolavoro!) di Yves e anche la mostra temporanea di Christo, “Femmes”, che aveva aperto proprio questo weekend e resterà fino al 2 giugno. Una visita, quella al museo Yves Saint Laurent. che mi ha davvero lasciato a bocca aperta e che non potrei che consigliarvi.
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Marrakech però è anche meta ideale per un weekend di relax. Opzioni validissime sono un pomeriggio in piscina al Beldi Country Club (formula pranzo e lettino a soli 35€) o al Selman (“chillin’ pass” a 69€, ma il livello di lusso di quest’ultimo è davvero insuperabile). Poi capita che una (indovinate chi?) programmini suddetti “relax by the pool” negli unici momenti del weekend in cui il sole caldo a 30 gradi si è trasformato in pioggerellina o vento freddo sabbioso. Poco male: le alternative sono state rispettivamente un brunch al Beldi e un aperitivo al tramonto al Selman. Niente di cui disperarsi, insomma.
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Ultimo consiglio, per gli spiriti più avventurosi e amanti delle sveglie all’ alba; la gita in mongolfiera sull’Atlante. Io me la tengo per il prossimo weekend marocchino, ma mi ho visto un po’ di foto e penso valga sicuramente la pena di un risveglio un po’ anticipato.
DOVE MANGIARE
Ed eccoci al punto forse più importante di tutti, perché davvero Marrakech è piena, stracolma, di ristoranti tra cui scegliere.
E ce n’è per tutti i gusti.
Da quelli più “ggggiovani”, con spettacolo, musica dal vivo e disco club, come Lotus, Bo e Zin, Tobsil, Comptoir d’Arna o Dar el Jhamal, alle cene più intime all’interno di riad da sogno, come La Maison Arabe, o strutture di lusso come il Selman o la Mamounia.
E, perchè no, si può organizzare anche una cena anche a Le Paillote, tenuta di ulivi ai piedi dell’Atlante, o direttamente un’escursione con cena nel deserto.
Davvero l’imbarazzo della scelta. Unico comun denominatore: ho sempre mangiato divinamente (e, si sa, non sono una dalla forchetta facile io).
A pranzo, se si è in giro per la Medina, vale la pena fermarsi a Le Jardin, con insalatone, abbondantissimi piatti di cous cous e tagine davvero deliziosi, e un meraviglioso negozietto dove vendono caftani e kimoni in sete di Norya ayroN, davvero imperdibili (nonostante il prezzo non esattamente contenuto). Oppure uno stop si può fare a Le Nomad o al Cafè des Epices, dello stesso proprietario del Jardin, alla terrazza di Soul Food, parte el concept store Max&Jan, o da Dar Cherifa.
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Alternativa per allontanarsi dal caos e trovarsi circondati da una bellissima clientela, in un contesto da sogno, e con piatti deliziosi? Un pranzo nel giardino del Beldi Country Club. O il brunch della domenica al Selman (vedi foto sopra meravigliose).
Ultimo, ma non certo per importanza, anzi, vorrei citare Le Salama. Cena in terrazza, con vista su piazza Djema el Fna al tramonto, squisite tagine di pollo e verdure, spettacolino di danza del ventre e musica di accompagnamento.
Ci sono andata la prima sera, appena atterrata, e lo consiglio davvero come prima cena marocchina, per entrare a pieno nell’ atmosfera di questa città da sogno
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Ecco, direi che come travel tips ci siamo eh.
Non vi resta che prenotare un volo low cost da Milano (o aprire una petizione per avere finalmente dei voli diretti da Roma a Marrakech – ahimè, sembra incredibile, ma non esistono) e partire alla volta di un weekend che vi farà innamorare di questa città.
Quanto a me…serve dirvi dove ho intenzione di organizzare il mio prossimo weekend di compleanno?! 😉