Costa degli Dei. Calabria.
Non potevo scegliere scenario migliore per salutare l’estate quest’anno.
E raccogliere qualche consiglio utile per voi in vista già dell’anno prossimo (o per sfruttare last minute un weekend di ottobre in questa regione dove l’autunno tarda ancora ad arrivare).
Scorrete sotto e prendete nota.
Dove dormire (e mangiare)
Il mio “quartier generale” in questi ultimi giorni calabresi è stato Capovaticano Resort Thalasso SPA, resort di lusso e design strategicamente situato lungo la Costa degli Dei a pochi chilometri da Tropea, protetto alle sue spalle dal promontorio di Capo Vaticano e con una vista mare che si estende, nei giorni di bel tempo, fino a Stromboli le Isole Eolie.
Qui si potrebbe idealmente trascorrere un’intera vacanza senza mai uscire, alternandosi tra spiaggia e piscina, un libro rilassante in camera e il centro di talassoterapia.
Il circuito thalasso e benessere, in particolare, prevede piscine riscaldate di acqua di mare, idromassaggi, camminata controcorrente, percorso kneipp, sauna, bagno di vapore, vasca di musicoterapia e docce sensoriali, ma è possibile anche prenotarsi trattamenti con operatrici professioniste (nel mio caso un gommage sotto affusione che finalmente mi ha lasciato la pelle morbidissima).
Sono molte altre, poi, le attività organizzate sempre dal resort: yoga e pilates in diversi orari della giornata, tutti i giorni, ma anche corsi di tennis e sport acquatici.
Un posto a se stante meritano poi le esperienze gastronomiche: dalla colazione servita vista mare con un impareggiabile assortimento di dolci appena sfornati, frutta e marmellate locali (la mia passione ormai dichiarata: ho amato in particolar modo quella al gusto Annona e Mango) al pranzo in spiaggia allo Stromboli Bar. Per concludere con la cena che può essere consumata al ristorante principale oppure al Raw Bar: terrazza di design per degustazioni di crudi di pesce preparati in live cooking dallo chef.
Alternativa valida, soprattutto per genitori con bambini è il family resort Baia del Sole, della stessa proprietà di Capovaticano e situato proprio nelle vicinanze. Qui l’atmosfera è più “wild”, con bungalow e un delizioso ristorantino sotto il pergolato fronte mare, dove abbiamo avuto la fortuna di assaggiare polpo, pinsa calabra e altri piatti locali dove la star indiscussa è stata la cipolla di Tropea.
Prima curiosità per voi: la cipolla di Tropea si chiama così perchè veniva spedita dal porto di Tropea, riportandone il marchio, ma in verità proviene proprio da coltivazioni in prossimità di Capovaticano Resort, località Ricadi.
Cosa vedere
Per un percorso benessere e relax 100% ci si potrebbe perfettamente accontentare del soggiorno presso Capovaticano Resort. Per me però benessere significa anche approfondire territorio e cultura locali.
Ben venga allora alle escursioni organizzate dalla struttura, che mi hanno portato a scoprire innanzitutto Pizzo, un piccolo centro ricco di arte, di storia e di bellezza incontrastata, che sorge su una serie di balconate affacciate direttamente sul mare cristallino, lì davanti alle Isole Eolie, dove si nota inconfondibile l’isolotto di Stromboli.
Non si può saltare uno stop in piazza, preferibilmente al Bar Belvedere, per assaggiare il famoso Tartufo di Pizzo, con cuore morbido di cioccolato (ma delizioso anche nella versione meno classica al pistacchio). Da qui si può partire per un tour in ape car oppure visitare il Castello Murat, a picco sul mare.
Interessantissima, poi, la visita della Chiesa di Piedigrotta, una grotta scavata nel tufo composta da brecce, lapilli e ceneri vulcaniche.
Esempio di arte popolare, gioiello estremamente suggestivo, il manufatto è diviso in tre ambienti e presenta all’interno una moltitudine di statue, delle sorgenti d’acqua dolce e dei contrasti cromatici, tra le superfici rocciose e le zone illuminate, che lo rendono unico nel suo genere.
Seconda curiosità: secondo la leggenda verso la fine del 1600 un veliero con equipaggio napoletano, affrontando una tempesta, fece voto al quadro di bordo raffigurante “a Madonna di Piedigrotta”. La nave affondò e tutto l’equipaggio con il quadro si salvò ai piedi di una rupe formata da roccia tufacea. Nacque la volontà di costruire in quella rupe una piccola grotta che vrebbe custodito il quadro miracoloso…
Terza curiosità: sono presenti anche due medaglioni raffiguranti Papa Giovanni e John Kennedy, scolpiti solo negli anno Sessanta dal team incaricato di restaurare la Chiesa, prima oggetto di atti vandalici.
Ultimo stop turistico nei dintorni di Capovaticano: l’escursione presso le grotte di Zungri, un villaggio costituito da circa 100 case-grotta scavate nella roccia, testimonianza del periodo relativo alla presenza sul territorio dei monaci “Basiliani”.
Avrei dovuto anche scoprire Tropea by night, in occasione del Tropea Blues Festival, manifestazione con concerti diffusi di street band blues, ma un incidente di percorso ha fatto sì che la terrò per la prossima, sicura, visita alla Costa degli Dei.
Altra curiosità proprio su questo tema: viene chiamata “la costa degli dei” perché secondo alcuni miti collegati alla polis greca di Hipponion (odierna Vibo Valenzia), anticamente vi avevano dimora gli dei che la scelsero per la sua bellezza paesaggistica.
E lo sapevate che si pensa che il nome Italia derivi proprio dal vocabolo Italòi, termine con il quale i greci designavano una tribù che abitava l’estrema punta della Penisola Italica, nei pressi dell’odierna Catanzaro? Fu così i popoli greci che colonizzarono l’attuale Calabria, integrandosi con i popoli preesistenti, iniziarono a riferirsi a loro stessi come Italioti, cioè abitanti dell’Italìa.
Ecco l’ultimissima curiosità da questa terra piena di storia, dove sono sicura ci sarà presto occasione di tornare.
Grazie Calabria e grazie estate, che mi hai permesso di scoprire tante nuove mete nella nostra affascinante Italia.
Pronti per le prossime destinazioni a tema autunno e inverno?
#italiakeepsontravelling