Tappa conclusiva del mio roadtrip dei Paesi Baschi, ma trattata a parte perchè è talmente ricca di cose da fare e posti da vedere da meritare un viaggio a sè: ecco finalmente il mio racconto di Bordeaux.
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DOVE DORMIRE
Partiamo dalla scelta dell’alloggio.
Conoscete il mio amore per i boutique hotel di lusso. E Villas Foch, hotel particulier a 5 stelle aperto giusto qualche settimana prima del nostro arrivo (onestamente non so nemmeno io come avessi fatto a scovarlo) a pochi passi dalla Esplanade de Quinconces, non ha deluso le mie aspettative.
Basta un’occhiata alla carellata di foto sotto per farvi un’idea. Scalinata iper instagrammabile inclusa.
Il consiglio in più? Scegliete la Suite Foch, la più spaziosa, al primo piano, con i balconi affacciati su Avenue Foch e un’allure d’altri tempi incomparabile.
La “base” perfetta per gustarsi un canelé (il primo di tanti, tantissimi) prima di partire alla scoperta della città.
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DOVE MANGIARE
A pochi passi dall’hotel ecco già il primo dei ristoranti che ho provato, seleziondoli tra i molti che mi erano stati a mia volta suggeriti: Le Chapon Fin, uno dei primi ristoranti a 3 stelle della storia (parte dei primi 33 coronati da Michelin nel 1933).
Il secondo è stato La Tupina, leggendario bistro dall’atmosfera d’altri tempi, dove si possono assaggiare (anche se per le porzioni non si potrebbero definire proprio “assaggi”) piatti tipici della cucina della Francia sud-occidentale in una delle piccole salette arredate con foto d’epoca e mobili d’antiquariato. Se siete in vena di una cena romantica, tra l’altro, vi consiglio di chiedere uno dei pochi ristorantini nei minuscoli balconicini affacciati sulla strada pedonale, dove si cena al “lume di lampione”.
Di seguito vi lascio anche altri nomi di ristornanti non ho avuto il tempo di provare, ma che avevo tenuto tra le mie prime scelte: Davoli, lo stellato Garopapilles, il brunch di Le Contraste e on pranzo veloce in uno dei locali che ho addocchiato passeggiando in Place du Parliament (Edouard, Karl o L’autre Petit Bois).
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COSA FARE
Cosa c’è da fare a Bordeaux? Di tutto.
Su questo vi rimando alla Pocket di Lonely Planet dedicata alla città e dintorni, perchè è fatta davvero bene e io per prima ho seguito tutti i vari consigli, esplorando a piedi i vari quartieri e visitandone le diverse chiese e musei.
In particolare merita un’attenzione particolare la Cité du Vin, non solo per gli appassionati del settore Wine. Lo dice una mezza astemia che però si è persa per ore tra i vari piani di questa nuovissima struttura architettonica, ricca di installazioni di ultima tecnologia per scoprire le innumerevoli storie legate al vino, attraverso secoli, Paesi, tradizioni e culture. Imperdibile, fidatevi.
La Cité du Vin – Bordeaux
NEI DINTORNI
Se vi recate a Bordeaux, però, ricordatevi di ritagliarvi almeno una giornata (anche due) per avventurarvi nei dintorni.
Saint Emilion
Non solo “Citè” du Vin: Bordeaux è infatti letteralmente circondata da regioni di vigneti che si estendono per circa 120.000 ettari. Se ne distinguono diverse (Graves e Sauternes, Entre-deux-Mers, Li Libournais, Blaye e Bourg, Medoc), ciascuna con i suoi “chateau”, le cantine, alcune rinomate a livello mondiale, dove si possono prenotare visite guidate e degustazioni.
E’ possibile organizzare questi tour in autonomia (se siete veri appassionati, avrete già la vostra lista di cantine “must”), oppure affidarsi a un servizio di organizzazione tour, preferibilmente in bicicletta, per rendere l’esperienza ancora più suggestiva.
Qui il contatto di Monsieur Bacchus, a detta di molti il migliore in zona.
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Una tappa da non perdersi assolutamente, anche se avete poco tempo, o non siete troppo appassionati di Wine Tasting, è un tour a Saint Emilion, delizioso paesino medievale da visitare a piedi, perdendosi tra le sue viuzze e negozietti e fermandosi a pranzo in uno dei pittoreschi ristorantini (anche il più turistico, nella piazza centrale, riesce ad essere particolare e accogliente).
Caudalie
Altra tappa imperdibile sono Les Sources de Caudalie. Lì dove il brand Caudalie (quello che vanta formule con ingredienti estretti dall’uva etc.etc. …eccone l’origine) è nato, oggi sorge un Hotel con annessa Spa da mille e una notte, di fronte alle cantine Smith-Haute Lafitte.
Il consiglio? muovervi d’anticipo e prenotare almeno una notte qui. E, se non potete, almeno un pomeriggio di Spa e trattamenti. Io purtroppo in questo caso mi sono persa il “sabato del villaggio” e, venendone a conoscenza solo all’ultimo, ho potuto solo riservare un tavolo per pranzo a La Table du Lavoir, delizioso ristorantino in perfetto stile country chic alla francese, e poi concedermi qualche momentodi passeggiata rilassante intorno al laghetto della tenuta. Male non mi è comunque andata.
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Arcachon
Infine direi che vale assolutamente la pena una visita anche al bacino di Arcachon.
Il battello fino a Cap Ferret, una passeggiata in spiaggia davanti alle tipiche casette di pescatori colorate, lo shopping nel piccolo centro cittadino (dove tappa obbligata – per salvare tutte le vostre cene del rientro e aiutarvi nel classico dilemma del “cosa porto in regalo al rientro” – è il lo shop di La Belle Iloise) e poi almeno un pranzo da La Coorniche, meraviglioso hotel/ristorante disegnato da Philippe Stark a picco sull’Oceano, dove si gustano giganteschi plateaux de fruits de mer direttamente di fronte alla Dune du Pilat, una delle principali ina duna più alta d’Europa.
Sono onesta, di questa regione non avevo mai sentito parlare prima, a posteriori, però, cancellerei anche nella sua totalità Biarritz e le sue spiagge affollate di surfisti per un soggiorno più lungo qui. Magari all’Hotel La Coorniche stesso. Oppure affittando proprio una delle casette dei pescatori sulla spiaggia.
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Vedete a cosa servono i miei articoli? Sperimento per voi e almeno consiglio a voi quello che avrei voluto sapere io prima di partire. Fatene buon uso. E portatemi un patè di La Belle Iloise al rientro se vi siete trovati bene. 🙂