Il mio autunno italiano continua con una tappa cittadina, più classica, ma che si è rivelata inaspettatamente ricca di soprese.
Sono infatti stata ospite al The Hoxton Hotel di Roma per una notte. Una sorta di #staycation, per me che 0rmai gravito molto spesso nella Capitale, ma che mi ha permesso di vivere la città da un altro punto di vista e scoprirne alcuni angoli che ancora non conoscevo.
Per chi non lo conoscesse, The Hoxton è già un’istituzione a Londra, Parigi, Amsterdam e in America, a Chicago, Los Angeles, Portland e Williamsburg. Una catena internazionale sì, ma ciò che contraddistingue ciascuno dei suoi hotel è la dimensione boutique, l’arredo design d’ispirazione retro e l’attenzione ai dettagli, anche i più piccoli. Tutti aspetti che da un lato ti fanno sentire a casa fin dal primo passo nella hall e dall’altro ti fanno venire voglia di “instagrammare” tutto: dalla doccia del bagno con dettagli dorati alla tazza del caffè con la scritta “cappucci-no” o “cappucci-yes”.
Vedasi testimonianze fotografiche a seguire.
Se è vero che l’occhio (e Instagram) vuole la sua parte, c’è da dire che un hotel lo si apprezza veramente quando svolge bene la sua funzione primaria, ovvero farti dormire. E devo dire che in questo il letto del The Hoxton sarebbe già da solo un motivo per ripetere questa staycation romana almeno una volta al mese.
Ma ce ne sono ben altri di motivi per cui una tappa al The Hoxton Hotel la consiglio anche a chi abita a Roma e poi vuole tornare a dormire a casa propria. La hall, con i suoi salottini a dimensione “domestica” è perfetta in ottica di smartworking (e noi, nomadi digitali per eccellenza, ovviamente l’abbiamo sperimentata per più ore). Il bar Cugino serve un’ottima colazione che va da croissant e maritozzi a piatti di sapore più internazionale come pancake e sciroppo d’acero, avocado toast e french toast. Mentre il Beverly è perfetto per un pranzo tra amiche o di lavoro, una cena in un’atmosfera di design e luci soffuse, per il brunch del weekend (con un menù tutto dedicato) e, soprattutto, per concludere la giornata con un aperitivo a base di cocktail particolari e coloratissimi (noi abbiamo provato Mai-Tai, Lilikoi, Tropical Spritz e Mr. Shepard, giusto per nominarne alcuni) e tapas da condividere ispirate ai cinque continenti (le nostre scelte? Pinzimonio di Stagione con salsa Green Goddess e tortillas croccanti, Frittelle di Ceci con baccalà mantecato all’olio della Sabina e limone, Tacos Soffici con coda di rospo lardellata, insalata croccante e chutney di cipolla)
Il consiglio in più? Se avete qualche festeggiamento imminente, The Hoxton affitta anche uno spazio dedicato, l’Appartamento, per festeggiare insieme agli amici in maniera più privata.
Se invece siete ospiti in hotel, in camera un perfetto welcome kit illustra tutte le attività suggerite in città, soprattutto nelle vicinanze (da una passeggiata a piedi fino al Macro e al Maxxi a un giro in bici a Villa Borghese). Per chi volesse poi continuare l’immersione in arte e design, il The Hoxton consiglia una visita a Palazzo Brancaccio, dove Giacomo Guidi ha dato vita a Contemporary Cluster [Collective Intelligence], spazio espositivo assolutamente innovativo che unisce diversi ambienti: Tube, galleria multimediale che accoglie gli ospiti all’ingresso, Gallery, sale espositive che ospitano esposizioni temporanee e un salotto completamente arredato, con angolo bar, aperto tutti i giorni e perfetto per una pausa drink o qualche ora di smartworking (e dove, come in una classica galleria, tutto quello che si vede è in vendita), e Apartamento, un vero e proprio appartamento che si snoda al settimo piano del palazzo, intorno al cortile interno, e dove ogni stanza è arredata unicamente con pezzi iconici di design, a contrasto con opere d’arte contemporanea.
Un motivo in più per visitare questi spazi? La Linea Retta non appartiene a Dio, progetto espositivo a cura di Giacomo Guidi, con opere di Alessandro Giannì, Luca Grechi e Bianca Millan che sarà aperto al pubblico, gratuitamente, dal 26 novembre al 15 gennaio. Una mostra ispirata alla Divina Commedia, nell’anno delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante. E l’occasione perfetta per scoprire il fascino di questo palazzo e il bellissimo progetto Contemporary Cluster [Collective Intelligence].
Capito perché l’articolo esordiva parlando di un’esperienza ricca di sorprese?
La mia #staycation romana è stata proprio questo: un’esperienza e una continua sorpresa. 24 ore che mi hanno teletrasportato per un attimo in un’altra città e in un altro decennio.
Voglia di tangibilizzare tutto ciò con una foto ricordo? The Hoxton ha pensato anche a quello e al piano interrato ha preparato la sorpresa riservata agli ospiti più curiosi: una cabina fotografica vintage dove potersi scattare 4 fototessere ricordo, pronte per essere appese al primo pannello magnetico non appena rientrate a casa.
Prossima tappa? Con il team di @italiakeepsontravelling_ ci stiamo già lavorando su. Continuate a seguirmi anche lì su per scoprirla.
#italiakeepsontravelling
