14 novembre. Sabato. Finalmente è arrivato il tanto atteso weekend nelle Langhe (sì, quello iniziato a pianificare a luglio a Forte dei Marmi…che ci volete fare, mettere d’accordo tutti e trovare una data è stato un po’ complicato…).
E così, incuranti del diluvio universale, del freddo assassino e dell’inevitabile magnetismo esercitato dal divano di casa, siamo partiti alla volta di quello che definirei, più che weekend rilassante, un vero e proprio “tour de force di degustazioni di 24 ore”, che ci ha visto toccare le seguenti tappe:
– degustazione (e acquisto) di vini alla Cantina Bric Cenciurio, a Barolo: Insuperabile il dolcissimo Sito dei Fossili. Per tutto il resto…sono astemia. Ops.
– breve passeggiata ad Alba e visita alla Fiera del Tartufo
Anche se devo dire che personalmente sono stata più attratta dal classico baracchino di dolci e torroni da sagra di Paese. Viva l’iperglicemia.
– cena all’Osteria delle Aie a Castellinando:
Orario in cui ci siamo seduti a tavola: 20.30; orario in cui ci siamo alzati: 1.30.
Nel mentre, una sequenza di nove portate, tra cipolla caramellata ripiena di amaretti, terrina con uovo di quaglia e tartufo, battuta di carne, taglierini al tartufo bianco, gnocchetti al castelmagno, stinco, agnello, formaggi con miele. Questo per tutti i miei commensali (e la mia macchina fotografica).
Per me, e le mie innumeravoli intolleranze, una semplicissima quaglia al forno e una deliziosa botta glicemica a base di gelato fatto in casa e pere al forno con vino caramellato. Fortuna che esistono i dolci.
Ad ogni modo, voto 10 a un locale del tutto al di sopra delle aspettative, con i suoi inspiegabili, ma piacevoli contrasti: dall’esterno una semplice casa anonima di campagna, all’interno un arredamento shabby chic su toni del bianco, cuoricini sulle tende e citazioni di Madre Teresa e Primo Levi dipinte sulle pareti; menù tipico della regione, così come potresti aspettartelo in una rozza osteria di paese, e una presentazione dei piatti degna di Masterchef. E, ancor più sorprendente, la gestione di tutto ciò in mano ad un team di ragazze, in cui la più semplice ha la testa completamente tatuata. Vedi, però, come le apparenze a volte ingannano: mi aspettavo un atteggiamento degno della Lisbeth Salander di Uomini che odiano le donne, ho trovato una persona estremamente disponibile e gentile, più preoccupata di cosa io potessi mangiare (e digerire) di quanto non lo fossi io stessa. E diciamo che non succede tutti i giorni.
– pernottamento e relax mattutino al Residence Bricco Torricella a Monforte d’Alba:
Appartamentini da sei posti letto, stanze enormi, arredamento nuovo e moderno; in cucina tutto il necessario per una colazione casalinga (sì, pare strano ma abbiamo avuto anche il coraggio di fare colazione); fuori giardinetto e vista strepitosa su tutto il paesaggio circostante (o meglio, questo lo suppongo, nel nostro caso si è trattato più di “nebbia fitta e visibilità dieci metri. Benvenuto novembre.)
– pranzo all’agriturismo Ca’ Brusà, sempre a Monforte d’Alba:
Ecco, qui stenterei a dare un voto superiore al 6. Per la scontrosità del prorietario (e fallo un sorriso ogni tanto, mi è passata perfino la voglia di fare i complimenti per il cibo). E per il discutibile servizio all’insegna del “riciclo delle portate” (il piatto di pasta al ragù posto a centro tavola è stato portato via di tutta fretta senza attendere che qualcuno volesse eventualmente fare il bis, la pirofila dei tortellini è arrivata mezza vuota: ne abbiamo ipotizzato un evidente “sharing” di portate con il tavolo della sala accanto. Non molto professionale.). Concedo la sufficienza giusto giusto per l’innegabile bontà dei dolci, tra pesche al forno con amaretto e semifreddo di torrone. Poco ci mancava che leccassi pure il piatto.
– partenza, a pancia decisamente piena, alla volta di Milano.
Così si è concluso questo cibo-tour di 24 ore. Il mio personale bilancio culinario?
- numero di portate salate comparse sulla tavola tra cena e pranzo: 16
- numero di portate salate compatibili con il mio stomaco e le sue intolleranze alimentari:0
- numero di portate salate da me fotografate da ogni angolazione: 16
- numero di dolci giunti in mio cospetto: 5
- numero di dolci da me divorati in mezzo secondo: 5
Eccomi qui: la blogger che vive di dolci. E di foto.
E che vi consiglia in ogni caso un giretto in zona, preferibilmente con un bel gruppetto di amici con cui passare del sano quality time tra (più di) un bicchiere di buon vino e qualche grattata di tartufo.
Ora vado a prepararmi le terza tisana depurativa della serata.
Bye bye!
Dove, come, quando:
Cantina Bric Cenciurio
Via Roma 24
Barolo (CN)
www.briccenciurio.com
Osteria delle Aie
Via Roma 29
Castellinando (CN)
0173 213098
Ca’ Brusà
Località Manzoni 25
Monforte d’Alba (CN)
www.cabrusa.com
Residence Bricco Torricella
Loclaità Sant’Anna 104
Monforte (CN)
www.briccotorricella.it