I love 30 – Blue Birthday weekend – Valencia

Ebbene sì, è successo anche a me. Ritrovarsi alla vigilia dei 30 anni. E, un po’ perché è un compleanno importante, un po’ perché ho preferito distrarmi per non finire a rimuginare troppo sopra a inevitabili bilanci di vita, ho deciso di organizzare dei festeggiamenti all’altezza.
 
Una festa? Una cena? Naaaaa. Ogni scusa è buona per me per prendere un volo e partire, ormai dovreste saperlo bene. Ed è così che è nato il mio Birthday weeked a Valencia.
Tutti gli amici più cari con me, quelli storici e quelli più recenti (i grandi assenti avevano valide giustificazioni lavorative e sono sicura recupereremo con altri weekend), due giorni organizzati fino all’ultimo dettaglio (non sapete quanto mi diverte pianificare cosi!), cene e pranzi prenotati, giretti turistici, shopping e anche momenti di relax. Il tutto all’insegna del colore blu, nelle sue mille sfumature, il mio colore preferito da ormai 30 anni.
Insomma, quello che si è svolto a Valencia è stato un Blue Birthday eccezionale dal primo all’ultimo minuto (incidenti di percorso inclusi). Per voi, senza annoiarvi con i dettagli più personali, giusto una breve sintesi delle mie tappe, con l’idea di fornire una mini guida a chi avesse intenzione di trascorrere un weekend in questa meravigliosa città.
 

 

Valencia – Travel guide
(scroll down for English version)

Cosa fare
 
Valencia colpisce per il contrasto tra la Ciudad Vieja, con le sue viuzze strette e i palazzi maestosi, e gli immensi spazi moderni della Ciudad de las Artes y las Ciencias.
 
Con due giorni di tempo l’ideale è trascorrere il sabato vagabondando nella parte storica e respirando la vera vita valenciana: l’itinerario può partire dal Mercado Central, con i suoi infiniti banchi di pesce, jambon, frutta, verdura (fondamentale andarci entro le 14, poi iniziano a sbaraccare), e passa per la Lonja de la Seda (vale la pena anche la visita all’interno, non a caso l’edifico è patrimonio dell’Unesco), Plaza de l’Ayuntamieto, Estacion Norte, Calle Colon, con una pausa pranzo di tutto livello al Mercado Colon. Poi si può proseguire con la visita alla Cattedrale (con annessa salita sul campanile: la vista da quassù vale la fatica dei 207 scalini necessari per arrivarci) e un ultimo stop al Palacio de los Marques des Aguas (sede del Museo della Ceramica: diciamo che in questo caso la vista dell’imponente facciata esterna può bastare e avanzare), per poi concludere in bellezza con del classico shopping o una merenda all’Horchateria de Santa Catalina.

 

Mercat Central
Mercat Central
Mercat Central
Mercat Central
Mercat Central
Mercat Central
Mercat Central
Ciudad Vieja – walking around
Ciudad Vieja – walking around

Lonja de la Seda
Plaza de Ajuntamiento
Estacion Norte – details

Mercat Colon
Catedral
Catedral
Palacio Marques de Dos Aguas

 

Per una domenica tipicamente Valenciana, invece, consiglio una passeggiata ai Jardines del Turia, realizzati lì dove un tempo scorreva il fiume, poi deviato. Si possono noleggiare le bici, portare i bambini al Parc Gulliver, o semplicemente ci si può sedere al sole e osservare intorno a sè le giovani e sorridenti famiglie valenciane. Proseguendo la passeggiata si arriva alla Ciudad des Artes y des Ciencias, capolavoro di Calatrava e sede di Hemisfèric, Umbracle, Príncipe Felipe Science Museum, Oceanográfico e Palau de les Arts Reina Sofía. Noi abbiamo avuto tempo di ammirare solo la struttura, ma se avete qualche ora a disposizione vale la pena fare il biglietto di ingresso, per lo meno per l’acquario, che dicono essere il più grande d’Europa.
Ah, dimenticavo, l’illuminazione serale in questo complesso è spettacolare: per cogliere due piccioni con una fava, il mio consiglio è un dopocena in discoteca al Mya, situato proprio all’interno dell’Umbracle. Vale la pena solo per la vista!
 
Ma non dimentichiamo anche che Valencia è sul mare. E cosa ci può essere di meglio la domenica di una bella passeggiata lungo la spiaggia dopo una buona paella valenciana? A gennaio abbiamo apprezzato il fascino un po’ malinconico del mare d’inverno, con l’arrivo delle calde e soleggiate primaverili può essere ancora più piacevole!
 
Nel nostro intenso programma del weekend, poi, non sono riuscita ad inserire anche il Jardin Botanico, l’IVAM (Istituto Valenciano di Arte Moderna) e un giro per l’emergente quartiere hipster di Russafa. Se avete qualche momento ancora libero, andateci anche per me!

 

Jardines del Turia
Jardines del Turia – Parc Gulliver
Jardines del Turia 
Ciudad de Las Artes y Las Ciencias
Ciudad de Las Artes y Las Ciencias
Ciudad de Las Artes y Las Ciencias
Paseo Neptuno – Malvarrosa

 

Dove mangiare
 
Il livello dei ristoranti valenciani sembra essere molto alto, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Ne ho presi vari in considerazione e alla fine la scelta per la prima cena è ricaduta su Di Blu, ristorante perfettamente in tema coloriale, con menù  a base di tapas gourmet da condividere. Eccezionale il gelato al parmigiano nell’insalata iniziale, molto buoni tutti i piatti in generale. Accogliente l’ambiente, un po’ freddo se devo proprio dirlo, il servizio (nessuno che si sia preso il disturbo di spiegarci cosa stavamo mangiando – ho dovuto rileggere il menù mandato via mail-, rari, molti rari i sorrisi dei camerieri, che sembravano più che altro usciti da un film sulla deportazione).

 

 

Di Blu
Di Blu – Salad with ham, fig sauce, powdered nuts, parmesan cheese and parmesan ice cream
Di Blu – Salad with ham, fig sauce, powdered nuts, parmesan cheese and parmesan ice cream
Di Blu – Crunchy Foie Micuit
Di Blu – Small cuttlefish on caramelised onion
Di Blu – Small cuttlefish on caramelised onion
Di Blu – Tuna tartar with roe on avocado
Di Blu – Assorted desserts
Di Blu

 

Cena di compleanno invece al Mar d’Avellanas, arredi design, atmosfera calda, piatti favolosi sia all’occhio che al palato, camerieri gentili e impeccabili. Voto 10 pieno. Niente lode però: dopo le mie ripetute richieste di avere una merigata con solo mirtilli, ho soffiato le candeline su un bellissimo dolce bianco e azzurro (con tanto di logo da me studiato), peccato che poi l’interno fosse composto da talmente strati di pan di spagna e coloranti (di meringa nemmeno l’ombra) che il mio stomaco ha indetto un immediato sciopero. Lezione imparata: a Valencia la meringata meglio non ordinarla.

 

 

Mar d’Avellanes – Txangurro’s Tartar, avocado, mushrooms and tiger nut foam
Mar d’Avellanes – Grilled octopus with vegetable stew
Mar d’Avellanes – Scallops with pumpkin purée
Mar d’Avellanes – Hake with smoked aubergine purée
Mar d’Avellanes – Turbot with citrus vinegar and fruit contrast and vegetables
Mar d’Avellanes – Birthday design cake

 

Per pranzo vale la pena fermarsi al Mercado Colon, pieno di baretti e ristorantini sia all’aperto che al piano interrato, al chiuso. Abbiamo provato Le Bouquet, nome francese ma menù tipicamente spagnolo. Niente male, anche se la prossima volta azzarderei una prenotazione in anticipo da Ma Khin Café (a vederlo da fuori mi ispirava molto!)
 

 

 

Mercat Colon
Mercat Colon
Mercat Colon
Mercat Colon
Mercat Colon – Le Bouquet
Mercat Colon – Le Bouquet
Mercat Colon – Le Bouquet – Jambon Iberico
Mercat Colon – Le Bouquet
Mercat Colon – Le Bouquet

Per la Paella domenicale sulla spiaggia consiglio invece La Marcelina, sul Paseo Neptuno: ottime la vera paella valenciana (con carne e verdura) e la paella del xenoret (con pesce già sgusciato). Se invece volete fare come i veri valenciani potete recarvi all‘Albufera, a nord della città, dove la paella più buona su trova da Nou Raco.

 

Paseo Neptuno- Malvarrosa
La Marcelina
La Marcelina

 

Meritano una visita anche l’Horchateria de Santa Catalina, vicino a Plaza de la Reina, per provare la merenda tipica locale, bounuelos e horchata (che poi a noi non sia piaciuta per niente è un’altra storia), e La Mas Bonita, localino tutto bianco e blu (!!!) lungo la spiaggia, a Alboraya. Dolci e tisane per una merenda più americana che spagnola, ma decisamente valida (bella soprattutto la location, con veranda sulla spiaggia e giardinetto ancora più carino sul retro).

 

Horchateria de Santa Catalina
Horchateria de Santa Catalina
Horchateria de Santa Catalina
Horchateria de Santa Catalina – Horchata y Bunuelos
La Mas Bonita
La Mas Bonita
Restando semore in tema cibo, vi lascio anche alcuni indirizzi per uno shopping “dolce” davvero meritevole: la storica pasticceria La Rosa de Jerico, dietro Calle Colon, e il moderno concept di Let’s Sweet, dove ti puoi comporre i tuoi barattoli di caramelle (per me rigorosamente solo dolcetti blu!) e personalizzarli con un adesivo/ scritta particolare.
Stesso concept anche alla base di Dr. Sweet: chi sia nato prima e chi sia l’imitazione, sinceramente non lo so.
 

 

La Rosa de Jerico
La Rosa de Jerico
La Rosa de Jerico
Let’s Sweet
Let’s Sweet
Let’s Sweet
Let’s Sweet
Let’s Sweet
Let’s Sweet
Let’s Sweet
Dr. Sweet

 

Dove dormire
 
Al bando anonimi hotel, in cui ognuno è nella propria silenziosa camera matrimoniale standard. Per il mio Birthday Weekend volevo un posto dove poter stare tutti insieme, fare colazione al mattino tutti seduti intorno allo stesso enorme tavolo (con le azzurrissime tazze logate “I love 30” fatte realizzare apposta per l’occasione), chiacchierare a fine giornata distesi su comodissimi divani. Ecco, tutto questo ce l’ha offerto, Casa de los Cipreses, il favoloso loft di Raquel: 5 camere, 10 posti letto, arredi di design impeccabili, rifiniture modernissime, cucina iper accessoriata, a due passi dal Mercado Central: non potevo chiedere di meglio per festeggiare i miei 30 anni tutti insieme.
Se siete in un bel gruppetto vi consiglio davvero di scegliere questa accomodation e contattare Raquel!

 

 

Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
Casa de Los Cipreses
 
E così anche questo weekend è trascorso. Con gli amici di sempre, tra tante risate, è volato talmente in fretta da non avere davvero il tempo di fermarmi a pensare troppo all’età appena compiuta. Obiettivo raggiunto.
 
E non chiedetemi quindi come ci si sente ad avere 30 anni: io continuo a sentirmene 20. Poco male. 😉

 

————————————————-

 

Oh yes, it happened to me as well. Being at the eve of my 30th birthday. And, a bit because it’s an important age, a bit because I wanted to distract myself and not overthink too much on inevitable life evaluations, I decided to organize some noteworthy celebrations.
 
A party? A dinner? Naaaaa. Any excuse is good for me to take a flight and leave, you should already know it well. And that’s how my Birthday weeked Valencia was born.
 
All my dearest friends with me, the “historical” and the most recent ones (the big missings had valid job justifications and I’m sure we’ll regain with other weekends), two days planned till the very last detail (you can’t imagine how much I love planning like this!), dinners and lunches already booked, tourist sights, shopping and even moments of relax. Everything in the sing of the colour theme “blue”, in all its shades, my favourite colour since 30 years now.
 
Hence, the one that took place in Valencia was an exceptional Blue Birthday from the first till the very last minute. For you, without boring you with the most personal details, just a brief synthesis of my stops, with the aim of providing a mini guide to whom wishes to spend a weekend in the mervellous city.
 
What to do
 
Valencia hits for the contrast between the Ciudad Vieja, with its narrow streets and majestic palaces, and the immense modern spaces of the Ciudad de las Artes y las Ciencias.
 
With two days at your disposition, the ideal is to spend the saturday wandering in the historical part and breathing the real valencian life:the itinerary can start from Mercado Central, with its endless desks of fruits, vegetables, fish and jambon (remember to get there before 2pm, then they start to clear out), and stops by Lonja de la Seda (it’s worth to take a visit also to the indoor part, the building is part of Unesco’s Heritage), Plaza de l’Ayuntamieto, Estacion Norte, Calle Colon, with a noteworthy lunch break at Mercado Colon. then you can proceed with a visit to the Cathedral (including the rise to the bell tower: the view from up there is really worth the climbing of 207 steps) and a last stop at Palacio de los Marques des Aguas (location of the Pottery Museum: let’s say that in this case the view of the majestic external facade can be enough). Conclusion with some shopping or a break at Horchateria de Santa Catalina.
 
For a typically valencian sunday, instead, I suggest a stroll to Jardines del Turia, built there where once there was the river, that was then drifted. You can rent bikes, bring your children to Parc Gulliver, or simply you can sit in the sun and watch smiling valencian families all around you.
Going on with your walk, you get to the Ciudad des Artes y des Ciencias, Calatrava’s masterpiece and location of Hemisfèric, Umbracle, Príncipe Felipe Science Museum, Oceanográfico e Palau de les Arts Reina Sofía. We just had the time to admire the architecture, but if you have some free hours it’s worth  an entrance ticket, at least to the Acquarium, which is the biggest in Europe.
Ah, I was about to forget it, the night lighting of this site is spectacular: to take profit of it, my suggestion is an after-dinner drink at Mya club, which is right inside the situato Umbracle. The view is really worth it!
 
But Valencia is also a city by the sea. And what’s better, on a Sunday, than a walk along the beach, after a good paella valenciana? In January we appreciated the fascination, a little bit melancholic, of the winter sea, but with the coming of warmer and sunny spring days it can be even more pleasant!
In our intense program of the weekend I wasn’t able to fit also the Jardin Botanico, the IVAM (Istituto Valenciano di Arte Moderna) and a tour of the emerging neighbourhood of Russafa. If you have one day more, you should go and tell me your opinion!
 
Where to eat
 
The level of valencian restaurants seems to be quite high, with an excellent quality-price ratio. I took many in consideration and at the end the choice for the first dinner went to Di Blu, a restaurant perfectly matching my colour theme, with a proposal of gourmet tapas to share. The parmesan cheese icecream in the salad was exceptional, overall all the plates were very good. The ambience was cozy, the service a little bit cold, I dare to say (no one taking the effort of explaining what we were eating – I had to read again the list agreed via email-, extremely rare the smile on the waiters’ faces, that looked like coming out from a movie on deportation).
 
Birthday dinner, instead, at Mar d’Avellanas: design interiors, welcoming atmosphere, fabolous plates, both to the eye an the taste, kind and impeccable waiters. Full 10/10. No honors, though: after my several email requests to have a blueberry meringue cake, I blew my candles on an amazing white and blue cake (with even the personalized logo I prepared for the occasion), it’s a pity that then the internal was made up with so many layers of sponge-cake and colorants (not even the shadow of a meringue) that my stomach announced an immediate strike. Lesson learnt: in Valencia you have better not to ask for a meringue cake.
 
For lunch it’s worth to stop by Mercado Colon, full of restaurants both outdoor and indoor. We tried  Le Bouquet, french name but typical spanish menu. Not bad, even if next time I would try to make an advance reservation at  Ma Khin Café (from outside it was really inspiring!)
 
For the Sunday paella on the beach I suggest La Marcelina, on Paseo Neptuno: the real paella valenciana (with meat and vegetables) e the paella del xenoret (with fish and no shells) were both delicious. If instead you want to do like real Valencians you can go to Albufera, driving North from the city, where you can find the best paella at Nou Raco.
 
You should also go to Horchateria de Santa Catalina, cloaso to Plaza de la Reina, to try the typical local snack, bounuelos and horchata (we didn’t like it at all, but that’s another story….) and  La Mas Bonita, an all white and blue (!!!) tiny place on the beach, in Alboraya. Caskes and infusions for a more american than spanish break, but definitely noteworthy (I loved the location, with the terrace on the beach and a even more cozy little garden in the back).
 
Talking again about food, I leave you also some address for a “sweet” shopping: the historical pastry shop La Rosa de Jerico, behind Calle Colon, and the modern concept of Let’s Sweet, where you can build your own candies jars (for me exclusively blue candies!) and customize them with a specific adhesive writing.
Same concept also for Dr. Sweet: who was born first and who is the imitation, honestly I don’t know it.
 
Where to sleep
 
Red light to anonymous hotels, where every one stays in his own standard double room. For my Birthday Weekend I wanted a place where we could stay all together, having breakfast in the morning around the same huge table (with my customized “I love 30” blue mugs), chilling at the end of the day on super comfy sofas. Well, it all was possible thanks to Casa de los Cipreses, the amazing Raquel’s loft: 5 bedrooms, 10 beds, design interiors, modern furnishing, hyper accessorized kitchen, at a walking distance from Mercado Central: I couldn’t ask for a better place to stay and celebrate my 30th birthday all together.
If you are a group of friends I strongly suggest to choose this accomodation and  contact Raquel!
 
 
And there we are…also this weekend has gone by. With my everlasting friends, with a lot of laughs, it flew away so quickly that I didn’t even have the time to stop and think to my new age. Mission accompished.
 
Thus, don’t ask me how I feel at the age of 30: I still feel like I’m in my twenties. Not bad. 😉