Bikram Yoga Navigli – Milano

BIKRAM YOGA: alzi la mano chi non ne ha mai sentito parlare.

Se vivete a Milano, dove il numero di adepti a questa pratica in apparenza leggermente masochista ormai aumenta di giorno in giorno, probabilmente già la conoscerete. E, se l’avete provata, scommetto che ve ne siete già innamorati.

E’ quello che è successo a me, fin dalla prima prova, ancora a New York, ancora cinque anni fa.
Ed ora vi spiego perché consiglio anche a voi di fare una prima lezione, qualora non l’aveste già fatto.

Milano, c’è Dino Baranzelli, nel nuovissimo studio Hot Yoga Styles in via Savona che vi aspetta. E non potrebbe andarvi meglio.

Attenzione però: dopo rischierete davvero di non poterne più fare a meno, siete avvisati (e chi fosse già un esperto in materia, mi dica se non ho ragione…)

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Ok, sono onesta, la prima volta, in sala da appena cinque minuti, ho cominciato a ricoprire mentalmente di insulti la mia coinquilina che mi aveva trascinato in questa missione suicida e per la successiva ora e mezza ho pensato seriamente che sarei morta lì, nei pressi della 34esima Strada.
Ma poi il beneficio è stato talmente immediato, e diversificato, e prolungato, che non ho potuto più farne a meno.

Vi sembro matta?! Naaaaaa. Ci sono ben 5 buoni motivi per cui Birkam Yoga rischia di creare seria dipendenza.

1. Bikram, o Hot Yoga che dir si voglia, ha la peculiarità di svolgersi in una stanza riscaldata a 40 gradi (sì, QUARANTA, avete capito bene, una vera e propria SAUNA), dove ti ritrovi rinchiuso per ben 1 ora e mezza senza possibilità alcuna di uscire. Salvo qualche prima avvisaglia di morte imminente, questo è chiaro. Ma vedrete che il collasso è sempre sventato. Anche se hai la pressione bassa e una certa propensione allo svenimenti (vedi caso della sottoscritta) dopo un po’ ti abitui alla temperatura, regoli la respirazione e riesci a restare dentro senza problemi. Con miglioramenti alla resistenza visibili di volta in volta (per questo non esiste la possibilità di un solo giorno di prova, ma consigliano il mese: ci vogliono davvero più lezioni per vedere il graduale miglioramento che Bikram ha sul proprio corpo, non è una fregatura, fidatevi!)

2. Vista la temperatura, è inevitabile iniziare a sudare – no, che dico, squagliarsi, letteralmente – a partire dal minuto numero due. Ne esci, al minuto novanta, talmente fradicio che nessuno saprebbe trovare la differenza tra il te post-Bikram e la tua versione non appena uscito da sotto la doccia. Ma volete mettere i benefici di tutta questa sudorazione in termini di pelle (morbidissima, addio cellule morte) e ritenzione idrica (la cellulite, questa sconosciuta)? !

3. Nei 90 minuti di pratica si esegue una sequenza di 26 posizioni, ciascuna ripetuta due volte per 20 secondi. Si parte dalle posizioni di equilibrio in piedi, poi distesi a pancia in giù e infine le posizioni seduti a terra, con allungamento e ultima respirazione finale. Niente di troppo veloce, che rischi di perderti e fare più male che bene a articolazioni e muscoli: hai tutto il tempo per tenere la posizione, respirare, allungare i muscoli. Con risultati evidenti di volta in volta. Il mio fisico è decisamente cambiato da quando ho iniziato a praticare, credetemi.

4. Andando lentamente, ed essendo una sequenza che si ripete sempre identica, senza alcuna variazione, c’è anche tutto il tempo di concentrarsi esclusivamente su se stessi, sul proprio corpo, sui propri pensieri, con la voce del maestro che fa solo da sottofondo musicale e aiuto alla concentrazione. Tipo che potrebbe essere l’unico momento della giornata in cui è davvero possibile isolarsi e spazzare via tutta la frenesia, le incazzature, i problemi quotidiani. Così per dire, eh.

5. Ma veniamo al più grande vantaggio di Bikram: il fatto che sia, come dicevo, una sequenza sempre identica, quasi sempre insegnata in inglese, e quindi uguale in tutti i centri del mondo. Il che la rende la pratica ideale per gli incalliti viaggiatori (vedi sempre il caso della sottoscritta).
Ormai di scuole di Bikram/Hot Yoga ce ne sono in ogni città, non c’è nulla di meglio che una lezione occasionale in una di queste quando ci si trova in viaggio nei paraggi: nessun problema di lingua, nessun problema di imparare esercizi nuovi, nessun problema di attrezzature eccessive da portare in valigia (bastano un top e un paio di shorts, tappetino e asciugamano in questi casi si possono sempre noleggiare) , nessun problema di condizioni meteorologiche avverse (bello anche correre all’aperto, sì, ma certo una serata di pioggia in pieno inverno non ti mette proprio nella condizioni ideali per farlo, no?!).

Ed è così che io nello specifico mi sono ritrovata a svegliarmi all’alba a Parigi per praticare nel centro del Marais prima di un brunch con gli amici o ad attraversare Londra sotto la neve per andare a “rilassarmi” dopo una trasferta di lavoro un po’ troppo impegnativa. Qui in Italia diventata perfino una scusa per tornare più spesso a Padova a trovare i miei genitori(roba che ormai solo il pranzo di Natale ci riusciva).

E a Milano, ogni volta che sono di passaggio, un’ora e mezza ritagliata tra i tremila impegni, per andare a praticare, è sempre d’obbligo. Dove? Nel neonato centro Hot Yoga Styles in via Savona (perché la pratica sarà anche sempre la stessa, ma di maestri come Dino non ce n’è nessun altro, lo confesso).

(A dir la verità, ora resta solo un piccolo problema: me lo volete aprire un centro Bikram anche a Firenze o devo continuare a prendere treni e aerei per potermi stendere in savasana a 40 gradi?!?)

Intanto voi andate a farvi una lezione di prova da Dino, che so che vi ho già fatto venire non poca voglia di provarla. Non è così?!?

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Hot Yoga Styles

Via Savone 1/b, Milano

Tel: 347 8665155

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