Milano o Roma? Me lo state chiedendo in tanti, perché negli ultimi mesi devo dire che probabilmente ho passato più giorni dalle parti del Colosseo che della Madonnina.
Milan l’è on gran Milan, lo sappiamo. Ma sapete anche quanto Roma abbia sempre avuto un certo fascino su di me.
E allora, ad arricchire la già ben fornita selezione di indirizzi romani che ho annotato negli anni, ecco un po’ di nuovi consigli su posticini provati poco prima del lockdown, approfittando di scampoli di zona gialla oppure in modalità delivery, nell’attesa di un ritorno presto, prestissimo a pranzi e cene fuori.
Li trovate tutti qui sotto, suddivisi per categorie. Ma accomunati da un unico leit motiv che mi sta sempre molto a cuore: #supportrestaurants.
La gita fuori porta
Partiamo dalla gita fuori porta. Quella che ormai sogniamo come non avremmo mai pensato di poter sognare qualcosa.
E Roma ha di bello che permette gite fuori porta per tutti i gusti.
Direzione campagna? Niente di meglio di un bel pranzo all’aperto con amici ai Casali del Pino, all’interno dell’area protetta del Parco di Veio, a pochi chilometri in linea d’aria dal centro di Roma, ma talmente immerso nella natura da sentirsi a ore e ore di distanza. Una giusta via di mezzo tra agriturismo alla mano per un pranzo tra amici al sole e in mezzo al verde e ristorantino chic con selezione di prodotti doc da azienda agricola premium (siamo all’interno della Tenuta della famiglia Venturini Fendi tanto per intenderci).
Preferenze per un frittino misto in riva al mare? Anche in questo caso vince la semplicità: Focene, 40 Gradi all’Ombra (un nome una garanzia, direte voi), tavolini in riva al mare, tovagliette di carta, una selezione limitata di antipasti e primi piatti di pesce. Ma quell’autenticità che già sapeva di buonissimo in una domenica di febbraio di anticipo d’estate, figuriamoci ora non appena si potrà uscire di nuovo in una primavera inoltrata.
Per restare in tema mare, segnatevi anche un indirizzo a Santa Marinella: il ristorante Bianca. Era nei miei immediati propositi uno degli scorsi weekend. Prima che il rosso si abbattesse su di noi senza troppo annunciarsi. Ma me lo tengo lì, Bianca in zona bianca suona già molto bene, non trovate?
Il brunch
E se non c’è tempo per una gita fuori porta, l’altro grande must del weekend non può che essere il brunch.
E anche qui ce n’è per tutti i gusti.
Si va dal super (quasi troppo) buffet del Rome Cavalieri, dove un tavolo al sole vista giardino e piscina è sempre preferibile alla sale interna decisamente troppo pomposa per i miei gusti, alle alternative meno pretenziose, ma sicuramente più “Instagram-friendly”, come Le Serre by Vivi (ultimo nato del Vivi Bistrot di cui vi avevo parlato qui), il Sanctuary Eco Retreat o Angelina al Testaccio.
Io ve li elenco, ma, ad eccezione dell’indigestione di dolci al Cavalieri, restano tutti da provare anche per me.
Inclusi quelli di quest’altra lista del Gambero Rosso da cui ho preso alcuni spunti.
Direi che per le prossime domenica romane in zona gialla c’è l’imbarazzo della scelta.
Il pranzo con le amiche
Va aperto poi l’angolo “healthy”. Quello dei pranzi dedicati alle amiche, infrasettimanali, da detox da weekend con piatti sani, colorati. E rigorosamente più instagrammabili che calorici.
Consigliatissimi, sotto questo punto di vista, sia Humus, in pieno rione Monti, con il suo terrazzo al sole vista Altare della Patria e la sua selezione di humus, per l’appunto, dai gusti particolarissimi, che Margot, a Prati, dove gli spaghetti di zucchine con tartare di salmone e letto di taralli sono ormai diventati un must che si passa tramite passaparola tra amiche da tutti gli angoli d’Italia.
Un bicchiere di vino, nelle cene tra amiche, lo ammettiamo però, quello sicuro. Così come sicura è la scelta di sedersi a raccontarsi la giornata all’Osteria Circo, a due passi – ma va’ – dal Circo Massimo.
Lo stellato
Paragrafo a parte per la selezione stellata.
Soprattutto se la stella è in quello che si definisce come il “giardino d’inverno” migliore della città: Marco Martini Restaurant. Meritevole già solo per la location. Sicuramente anche per il percorso culinario, di cui qui vedete giusto un paio di testimonianze per non togliervi la sorpresa.
Il classico romano (che non delude mai)
E poi ci sono loro. I grandi classici.
Perché a Roma la location bella è in ogni angolo, potenzialmente si mangia bene ovunque. Ma ci sono posti, magari sempre gli stessi, o magari nuove scoperte ma subito diventate “abitudini” dove ti senti bene. E di voglia di provare l’ennesima novità te ne viene poca.
E’ il caso di Settimio all’Arancio, proprio dietro a Largo Goldoni, dove sono tornata due volte nel giro di un paio di settimane (e ancora avrei continuato se non fosse stato per l’imminente chiusura), tanti erano i piatti in menù che avrei voluto provare e tanto era piacevole l’atmosfera.
O di Zuma, in cima a Palazzo Fendi, più upscale e meno “verace”, sicuramente, ma pur sempre un grande classico dele uscite romane.
Altri due classiconi in zona Parioli: la terrazza con giardino e i crudi di pesce di Gallura e il polpo con salsina al mango de Ai piani. Talmente buono da diventare un must per lo meno settimanale dei miei delivery romani. Polpo, rigorosamente in doppia razione, e meringhe dal cuore morbido. Quasi dimenticavo.
Dove dormire
Ve ne avevo già parlato qui, ma torno sull’argomento, perché non posso che consigliare un soggiorno in zona Prati in uno dei meravigliosi appartamenti di Rome & Me Houses.
Il mio preferito? Casa Otto. Curatissimo nei dettagli, luminoso, silenzioso, enorme. Mi ci sono sentita a casa fin da subito. E non a caso proprio lì ha preso forma la mia nuova avventura con M.net.
E per questa “ondata” di spunti romani direi che è tutto. Tutti gli altri miei consigli su Roma li trovate comunque nella sezione dedicata.
Ora non ci resta che incrociare le dita e aspettare in un ritorno almeno del giallo.
Ma io resto ottimista e vedo la luce in fondo al tunnel. E voi?
#italiakeepsontravelling