Eremito – Hotelito de l’Alma – Umbria

Un luogo a sole due ore di auto da Firenze e Roma dove potersi sentire però a centinaia e centinaia di chilometri dalla propria vita quotidiana, dai problemi, dal lavoro, dalle giornate frenetiche (e, sì, anche da email, messaggi, social networks e compagnia bella)?

Non è un’utopia, esiste davvero. E si chiama Eremito, Hotelito de l’Alma

Sono stata un po’ combattuta, quasi quasi me lo volevo tenere solo per me, ma ho deciso che è talmente bello che vale la pena svelare a tutti i segreti del primo monastero del terzo millennio. Perché è questo che è: un monastero “luxury” nascosto in una valle dell’Umbria, isolato da tutto e da tutti.

 

Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
(scroll down for English version)

Provincia di Terni, località Parrano per l’esattezza, ci arrivi dopo 8km di infinita strada sterrata tutta a buche  e sassoni, in cui hai esaurito tutta la sfilza di improperi conosciuti e te ne sei inventati anche di nuovi. Gli ultimi 3,5km te li risparmiano e ti viene a prendere una jeep, ma tu sei già pronto ad entrare a riversare la stessa sequenza di insulti sul malcapitato alla reception minacciando denunce e addebito del costo del meccanico (sì sa, l’esagerazione è il mio forte). Poi però scendi dalla macchina, apri il portone e…..magicamente entri in un altro mondo.

 

Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma

Mentre percorri il lungo corridoio di ingresso fai un salto indietro nei secoli, il problema della macchina immediatamente cancellato, il lavoro, gli impegni quotidiani, tutte le scadenze passati nel dimenticatoio. 
Il telefono che non prende da nessuna parte e chi se ne frega, meglio così.
 
D’ora in avanti due giorni davvero d’altri tempi, ogni dettaglio nel Monastero pensato per farti vivere proprio la sensazione di stare in un’altra epoca.
 
Si dorme in celluzze singole, ognuna con il nome di un Santo (io mi sono scelta San Romualdo…qualche influenza di trascorsi adolescenziali correlati  a puntate di Fantaghirò viste e riviste per caso?). Letto a una piazza e mezza, piccolo scrittoio, lavabo, bagno in camera, . C’è tutto lo stretto indispensabile, arredo minimale ma ricercato nei minimi dettagli (addirittura shampoo e bagnoschiuma in brocche di peltro nella doccia!), con il contrasto tra pareti bianche e pavimenti di pietra a vista. Una celluzza, sì, ma di design.
Talmente accogliente che ci ho passato ore e ore, non solo di notte, ma anche per il pisolino pomeridiano (vero lusso che non mi concedevo da mesi) e per dedicarmi alla lettura (sì, finalmente sono riuscita ad iniziare – e divorare – il tomo di 600 e passa pagine che stava facendo la polvere sul mio comodino da Natale). 
 
Si legge anche nella sala comune, con il caminetto sempre scoppiettante e i canti gregoriani in sottofondo, che prima e dopo i pasti diventa anche ritrovo per gli ospiti (mai più di undici, questo il numero massimo di celluzze singole disponibili), per chiacchierare e scambiarsi esperienze di vita.
 
Perché anche la clientela stessa è decisamente interessante. Noi eravamo due amiche, mettiamoci pure nella categoria “manager nel campo della moda appassionate di viaggi”, poi c’erano il banker tedesco, la studentessa americana appassionata di yoga, la norvegese in giro per l’Europa, la coppia di Pavia, lo psichiatra marchigiano venuto qui per finire la sua raccolta di poesie, la famiglia romana con lei professoressa di sociologia e autrice di un libro sul mondo dei reality. Inevitabile trovarsi a parlare, e parlare e parlare.
 
Ma solo a pranzo e dopo cena, però, eh. Perché la cena è rigorosamente al lume di candela e in silenzio. Una campanellina ti avvisa che è ora di sedersi in refettorio, la stessa campanellina suona quando è il momento di alzarsi a fine pasto e tornare nella sala comune.
 
Menù rigorosamente vegetariano, quattro portate a pranzo, quattro a cena, (già prestabilite, ma grande disponibilità nell’apportare cambiamenti in caso di celiachia, allergie o semplicemente rompipalle come me che non tollerano metà degli ingredienti comuni). E poi, il mio paradiso: la colazione a buffet con torte fatte in casa, yogurt, frutta, cereali e una marmellata di zucca e zenzero talmente divina che penso di essermi finita più ciotole da sola.
E poi, vabbé, dopo due giorni un polletto alla griglia te lo faresti subito, ma per questo ci sono altri momenti…al monastero va rispettata la regola vegetariana.
 
Ci si può anche rilassare nella sala meditazione (a volte organizzano corsi di yoga specifici, nel nostro caso abbiamo approfittato della yogina americana per una lezione soft mattutina prima di colazione), nel bagno turco e nell’idromassaggio.
 
Infine, tempo permettendo, grandi camminate nei dintorni (allenamenti di corsa nel mio caso, poco importa se al ritorno ero ricoperta di fango da capo ai piedi, perché aveva appena finito di piovere, è stato davvero rigenerante) o momenti all’aria aperta, nella veranda e nel giardino con vista a 360 gradi sulla vallata circostante.
 
Nessun edificio, nessun veicolo, nessuna anima viva all’orizzonte.
Solo gli undici ospiti (se si arriva a riempire tutte le celluzze, se no anche meno). 
E Marcello, l’ideatore di questo luogo da sogno, un passato da imprenditore nel mondo della moda, poi un viaggio in barca intorno al mondo, la nascita dell’Hotelito Desconoscido in Messico (più lontano, ma anche questo varrebbe proprio la pena di farci un giretto….) e poi finalmente l’approdo sei anni fa lì in quell’angolo sperduto d’Umbria dove poi a deciso di costruire l’Eremito (prima c’erano solo le rovine di un monastero del ‘300).
Ad aiutarlo il fratello Sergio, ex “tassinaro” romano, che ha deciso di raggiungerlo un anno fa e dedicarsi alla sua passione di sempre, la cucina. Con ottimi risultati tra l’altro. Ed Eli, arrivato dall’Albania quattro anni fa per aiutare con i lavori e poi convintosi a restare a vivere all’Eremito anche dopo l’apertura, avvenuta un annetto fa.
 
Persone fantastiche, tutti, dal primo all’ultimo.
Ed è facile che in poco tempo si venga a creare un gruppo unico, con gli altri ospiti e con Marcello, Sergio ed Eli. Una sorte di “grande famiglia” che si trova per un paio di giorni a condividere questo momento di vita ai confini della  realtà quotidiana.
Ma poi alla realtà quotidiana purtroppo bisogna tornarci, eh sì. 
Il cellulare ricomincia a prendere, arrivano le email, si apre il computer, si scongela una bistecca in microonde e si trascorre una serata davanti alla tv. 
E rapido tornare alle (meno sane) abitudini della vera vita del terzo millenio.
Ma con la consapevolezza che bastano due ore di macchina per trovarsi di nuovo nel Medioevo. Io ci rivado presto, Marcello avvisato. 😉 
 
E a voi conviene prenotare in anticipo; mi sa tanto che qui dell’ Eremito, aperto da pochissimo, se ne spargerà troppo presto e velocemente la voce.
E non dite che non vi avevo avvertito.
 
(scroll down for English version)
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma
la sala comune
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la sala comune
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la sala comune
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la sala comune
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la sala comune
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
il refettorio
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
il refettorio
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
il refettorio
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la colazione
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la colazione
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la colazione
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
il pranzo
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la cena in silenzio
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la celluzza
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la celluzza
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la celluzza
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
la celluzza
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma 
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma
Eremito - Hotelito de l'Alma - Umbria
Eremito – Hotelito de l’Alma
Se avete ancora cinque minuti e volete saperne un po’ di più sull’Umbria, leggete anche:
 
 
———————————————————————-
A place only two hours by car from Florence and Rome where you can feel hundreds and hundreds of miles away from your own daily life, from your problems, your job, your hysterical days (and, yes, also email, messages, social networks and whatever)?
 
It’s not an utopia, it really exists. And its name is Eremito, Hotelito de l’Alma
 
I was a little bit torn, maybe I just wanted to keep it only for myself, but then I decided it’s so wonderful it’s worth revealing all the secrets of the first monastery of the third millenium. Because that’s exactly what it is: a “luxury” monastery, hidden in a valley in Umbria, isolated from everything and everyone.
Province of Terni, specifically near Parrano, you get here after miles and miles of endless excavated path, full of holes and huge stones, where you run out of all known insults and create new ones. They spare you the last few miles and come picking you up with a jeep, but you’re ready to enter and pour the same sequence of insults to the poor receptionist, threatening to report them and charge the cost of the mechanic (you know, I’ve a kind of love for exageration). 
Then, instead, you get off the car, open the portal and….you magically are in another world.
 
While you walk down the long entrance hallway you jump back in centuries, the car problem immediately canceled, your job, your daily tasks, your deadlines, all thrown into the oblivion.
The phone doesn’t work anywhere and who cares, better like this.
 
Starting from this moment, two spectacular days, every detail in the monastery thought to make you live the sensation of being in another Age.
 
You sleep in single “celluze”, each one with the name of a Saint (I choose San Romualdo…maybe some influence of a teenage past spent in front of Fsantaghirò tv episodes?). French bed, small writing-desk, washbasin, in-room  bathroom. There’s everything you might need. Minimal furniture, but well refined up to the smallest detail (even shampoo and bath gel in pewter jugs in the shower!), with the contrast between white walls and the stones on the floor. A “celluzza”, yes, but a design one.
 
So comfortable that I spent there hours and hours, not only at night, but also for the afternoon siesta (the real luxury I hadn’t allowed myself to for months) and for my readings (yes, I actually succeeded in starting – and devouring – the 600 and more pages book that had been getting dust-covered on my bedside table since Christmas).
You can read also in the big common room, with the crackling fireplace and gregorian chants in the background, that before and aftr meals becomes also the meeting point for guests (maximum eleven people, that’s the total number of available rooms), to chat and exchange life experiences.
 
Because also the clientele is extremely interesting. We were two friends, I would put ourselves in the category “managers in the fashion sector, travel lovers”, then there was the Deutch banker, the American student with a passion for yoga, the Norwegian girl travelling around Europe, the couple from Pavia, the psychiatrist from the Marches coming here to finish his poem collection, the family from Rome with the mother sociology teacher and author of a book on the world of reality games. It was inevitable to end up talking, and talking, and talking.
 
But only at lunch or after dinner, though. Because dinner is rigorously in the candle light and in total silence. A little bell tells tou when it’s time to sit in the refectory, the same little bell rings when it’s time to stand up at the end of the meal and get back to the common room.
 
 
Strictly vegetarian menu, four courses at lunch, four at dinner (already fixed, but with great opening to vary in case of celiac disease, allergies or simply difficult people like me with intollerances to most of common ingredients). An then, my paradise: the buffet breakfast, with homemade pies, yogurt, fruit, muesli and a pumpkin and ginger jam that was so divine I guess I finished more than one pot all alone.
Well, after two days a little grilled chicked would be good, but for this there are other moments…at the monastery the vegetarian rule needs to be respected.
 
You can also relax in the mediatation room (sometimes they organize specific yoga seminars, in our case we take profit of the American yoga lover and had a morning class with her before breakfast), in the steam bath and in the jacuzzi.
Last, if the weather is fine, you can have long walks (runs in my specific case, who cares if when I got back I was covered with mud because it had just stopped raining, it was really reinvigorating) or moments in the open air, in the patio and in the garden with a 360 degrees view on the surrounding valley.
 
No buildings, no vehicles, no living soul in the horizon.
Only the eleven guests (if all rooms are full, otherwise even less people).
An Marcello, the founder of this dream place, a past as fashion entrepreneur, then a journey sailing around the world, the birth of the Hotelito Desconoscido in Mexico (more far away, but this one too would be worth a visit…) and then the discovery, six years ago, of the site where he then decided to build Eremito (before there were only the ruins of a medieval monastery). 
With him, his borther Sergio, ex taxi driver in Rome, who decided to join him one year ago and develop his everlasting passion for cooking. With excellent results, by the way. And Eli, who came from Albania four years ago to help with the construction works and then decided to stay and live at the Eremito after its opening, about one year ago.
Great people, everybody.
And it’s easy to create in little time a group, with the other guests and with Marcello, Sergio and Eli. A sort of “big family” that happend to share, four a couple of days, this moment of life at the borders of everyday reality.
 
You need to get back to daily reality, though. Well, yes.
The smartphone starts working again, emails reach you, you open the laptop, defrost a steak in the microwave hoven and spend your night in front watching tv.
It’s quick to get back to the (less healthy) habits of third millenium.
But with the awareness that it just take two hours by car to be again in the Medieval Age. And I will do it soon, Marcello is informed. 😉
 
And you’d better book well in advance; I have this feeling that the voice regarding Emito will soon spread aroung.
And don’t tell I hadn’t warn you.
If you still have five minutes and want to know more about Umbria, you can also read:
Eremito – Hotelito de l’Alma
Località Tarina 2 – Parrano (Terni) 
Tel. +39 0763 891010 
info@eremito.com
www.eremito.com