Con la primavera sto restando sempre più spesso il weekend a Firenze, come avrete capito dell’intensificarsi della mia produzione di post dedicati alle scoperte nel panorama culinario fiorentino.

Ho una “to do” di luoghi da vedere / locali da provare nel capoluogo toscano che negli ultimi mesi si è allungata a non finire: e ora sto approfittando di qualche weekend senza valigia per spuntare alcune voci da questa lista.

A cominciare da quelle relative alla sezione “brunch”, la mia preferita.

La settimana scorsa vi ho parlato di Villa Dianella, a Vinci, pochi chilometri di macchina da Firenze (e se sono in zona non mi perderò il prossimo pic nic nel prato programmato per il 1 Maggio), oggi invece vi racconto di un’altra bella novità, questa volta in pieno centro, a pochi, pochissimi passi da Via Tornabuoni: il Caffè Florian.

 

Fratello minore dell’omonimo storico locale veneziano, il più antico caffè d’Europa, il Florian di Firenze quasi non si nota dietro le sue vetrine “artistiche” che danno su Via del Parione. E invece, dietro ad una cascata di tazzine e brocche appese al soffitto, è bene sapere che si cela uno spazio davvero eclettico: caffetteria classica su modello della più antica tradizione veneziana, ma anche ristorante d’alto livello. E poi galleria d’arte contemporanea.

Ed è questo che, ancora prima della cucina, colpisce non appena si varca la soglia.

All’ interno, infatti, sono esposte in maniera permanente alcune opere molto interessanti e particolari, realizzate da artisti del calibro di Mimmo Rotella, Fabrizio Plessi e Gaetano Pesce espressamente per la collezione del Caffè Florian.

E poi, opere d’arte tra le opere d’arte, sono i piatti che ti ritrovi a mangiare, per un veloce business lunch infrasettimanale, per una cena raffinata, per un classico afternoon tea o per il brunch del weekend.

Io ho provato la formula del Sabato Italiano, con un buffet leggero e salutare come piace a me, a base di antipasti assortiti, verdure di stagione e insalate su misura, formaggi tipici, frutta fresca e deliziosi dessert monoporzione. Ottimo non appesantirsi troppo già a inizio weekend (anche se poi mi sono fatta tentare dai primi piatti preparati dallo chef direttamente durante lo show-cooking in sala davanti agli occhi dei clienti…..ehm, ehm…).

Per gli amanti del brunch originale americano, invece, la domenica la formula varia leggermente: il buffet si arricchisce e si possono ordinare al barman Bloody Mary su misura (perfetti per combattere l’hang over – dei più giovani, io ormai non ho più il fisico mi sa- dalla sera prima…).

E sulla bravura dei barman qui non c’è dubbio.

Un altro appuntamento quotidiano del Florian, infatti, è quello dell’aperitivo, 100% veneziano, con una fedele riproduzione di ricette originali (Spritz, Bellini, Negroni vi dicono qualcosa?!), accompagnate dai tradizionali Baccalà mantecato e Baccalà in umido, selezioni di salumi e formaggi Veneti e vari finger food.

Recente è anche l’ideazione di Tales of Coktail, concept che ha individuato cinque grandi città internazionali e due località più esotiche, che ben rappresentano l’immaginario del Florian e a cui si ispirano altrettanti cocktail iconici: si parte da Venezia dove il Caffè è nato nel 1720, si passa da Firenze, città d’origine del Negroni e si sosta  nelle capitali Londra e Parigi, per poi perdersi nell’natmosfera old fashion di New Orleans e spingersi fino al Messico e alle Isole Caraibiche, nei posti più cari a Ernest Hemingway.

Poi, chi non trovasse in questa selezione il proprio cocktail preferito (leggi, la sottoscritta rinomatamente rompiscatole) può sempre raccontare al barman il gusto cercato e farsi creare al momento il proprio cocktail personalizzato.

Ecco, io mi sa che farò così (con tanta pazienza del malcapitato barman di turno). Chissà che il mio drink inedito “Just Me & The Cities” non diventi un vero e proprio must dell’aperitivo fiorentino e della storia del Florian.

Sognare in grande è sempre lecito, non trovate?