Milano. Lunedì.
Lo so, due parole che buttano già male.
Quanto meglio suonerebbe qualcosa tipo “venerdì”, “partenza”?
Eppure la settimana è ancora agli inizi, dall’ufficio non ci si può allontanare e di valigie nemmeno l’ombra.
Come fare a resistere ancora cinque giorni?
Niente paura. Per viaggiare non è sempre necessario fare la valigia. A volte basta una serata fuori da luoghi e sapori abitudinari e già si riesce a respirare quel po’ di novità che serve per rigenerarsi.
Tipo che ora sto per svelarvi come è possibile fare un salto in Giappone per sole poche ore e poi ritornare a dormire nel vostro bel lettuccio a Milano. Attenzione, attenzione.
Tutto inizia da un nome, Ryukishin, e un indirizzo, via Ariberto 1 (zona corso Genova).
Qui da pochissimo lo chef giapponese Tatsuji Matsubara, patron dei ristoranti Ryukishin di Osaka, Kyoto e Londra, ha aperto il suo nuovo Ramen Bar, dopo il successo dei food corner Zen Express in Expo.
Ed è qui che ho dato appuntamento alle amiche milanesi un paio di settimane fa, in una serata che a confronto Noè s’era preso due goccette e schiodarsi da letto e coperta poteva risultare un’impresa titanica per chiunque.
Per fortuna, però, che lo sforzo è stato fatto. Perché per due ore, tra una chiacchiera e l’altra, ci siamo ritrovate catapultate in un’altra dimensione. Quella di un vero e proprio ramen bar, genere ancora poco diffuso in Italia, quella della vera tradizione culinaria giapponese (che va ben oltre nighiri e temaki, sia chiaro), quella della filosofia orientale del Washoku, secondo la quale i piatti devono appagare tutti i cinque sensi e non solo il gusto.
Ed effettivamente così è stato.
A partire, ovviamente, dal ramen, l’antica minestra giapponese a base di carne o pesce, arricchita dai classici spaghetti di grano, con sapori che spaziano dal leggero aromatico al forte piccante, che non può mai mancare sulla tavola dei giapponesi.
Ottimo il Paitan ramen, specialità della casa, brodo cremoso accompagnato da maiale o pollo chashu, lasciati in cottura per sei ore, germogli di bambù, cipollotto e rucola. Ottimo anche il Miso ramen, più delicato, con verdure, pollo e maiale in cottura invece per 4 ore. E ottimi anche gli altri piatti tipici della cucina popolare nipponica che completano il menù, come il Pollo Chasu, con fettine di pollo marinato con salsa e germogli di soia leggermente piccanti (così delicato da poterlo tagliare con un bastoncino) e l’insalata Ryukishin con germogli di soia freschi, germogli di bambù marinati,pomodorini e radici di loto fritte (leggerissima ma saporitissima!). Anche le mie adorate alghe Goma Wakame (quelle non me le faccio mancare proprio mai eh!).
E per un perfetto abbinamento in stile nipponico di cibo e bevande, c’è da dire che Ryukishin propone anche un’importante selezione delle migliori etichette di sake del Sol Levante.
Ma noi, visto il tempo da lupi, abbiamo optato per un altrettanto nipponico te verde bollente. Classicone detox.
E un gelato al tè verde con fagioli rossi azuki e dischetti di riso glutinoso. Un po’ meno classico (e un po’meno detox). Ma che ci volete fare?! Alla tentazione in questo caso era impossibile resistere, fidatevi
Insomma, tra ramen e fagioli rossi, ecco svelato il trucco per dare una svolta ad una altrimenti monotona serata milanese a base del solito, fin troppo inflazionato, sushi e sashimi.
Che ne dite?!
Pronti a partire anche voi per poche ore direzione Ramen?!
Ryukishin
Via Ariberto 1, Milano
Tel: 02-89408866
www.ryukishin.it