Weekend a Milano alle porte.
Sicuramente farò qualche nuova scoperta di cui vi parlerò presto.
Intanto però ho deciso di svelarvi un po’ dei miei posti del cuore, di quelli che non sono certo una novità, piuttosto una sicurezza che non delude mai.
Dai migliori sushi ai miei brunch preferiti. Dai consigli per una pausa pranzo con le amiche alle dritte per un aperitivo fashion. Ecco a voi la mia mini guida nella scelta del prossimo locale milanese da provare.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI PER UNA CENA COZY CON LE AMICHE?
- Isa e Vane: zona V Giornate, saletta interna e cortiletto sul retro, tra una vellutata di verdure e un riso basmati, una fetta di torta e una tisana, le chiacchiere scorrono a fiumi. Ottimo anche per il brunch della domenica con menu fisso al tavolo. E poi anche per l’aperitivo o per un take away, wine bar e gastronomia allo stesso tempo. Impossibile non diventarne frquentatori abituali.
- Lile in Cucina: zona Porta Romana, anche qui ambiente molto cozy, frutta e verdura di produttori locali e presidio slow food. Sarà slow anche la vostra voglia di alzarvi da tavola a lasciare questo favoloso angolo di tranquillità.
- Mam – Milano Amore Mio: un nome, una sicurezza, questo ve l’ho già raccontato. Sempre dietro Porta Romana, cucina vegetariana, nessun menù predefinito, vige la legge dell’improvvisazione; e ogni volta ciò che ci si ritrova sul tavolo è una sorpresa. Un salottino hipster dove è impossibile non sentirsi a casa.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI PER UN LIGHT LUNCH (sempre con le amiche. che è meglio)?
- Thats vapore: che sia quello di Porta Vittoria o quello di Wagner, la scelta è sempre tra diverse “vaschette” contenenti riso, gamberi, pollo, verdure e tanti altri ingredienti very very healthy. Qualche minuto di cottura – al vapore, ça va sans dire! – e ci si sfama facile e con poche calorie. Da aggiungere, d’obbligo, un bel centrifugato di verdura detox/snellente/antiossidante/energizzante che male non fa.
- Juice Bar: dietro al Duomo, sempre sulla scia dell’ healthy, qui si aggiunge anche la componente del “fai-da-te” del salad bar: si scelgono autonomamente 5 ingredienti (carne, pesce, formaggio, frutta secca, frutta fresca, verdure al vapore e molto altro ancora) e il tipo di condimento ed ecco pronta subito la propria insalata dei sogni. Per ripartire in fretta leggere per un altro giro di shopping.
- God Save The Food: storicamente in via Tortona, ora anche in Brera; di healthy ci sono i centrifugati e le insalatone, ma nel menù la fanno da protagonisti hamburger, pancakes e scrambled eggs. Inutile dire che resta uno dei must anche per il brunch, a suon di tazze e tazze di Nespresso.
LE 3 MIGLIORI MERENDE IPERCALORICHE (sempre con le amiche….e chi se no!)?
- Di Viole di Liquirizia: un buchettino in zona pedonale in Brera, ma davvero un buchettino, che per trovare posto devi sperare veramente in un cataclisma, o aspettare a lungo; l’attesa, però, ne vale sicuramente la pena, quando poi viene ripagata con macarons, cheesecake e carrot cake da leccarsi i baffi.
- California Bakery: ormai l’insegna prolifera in ogni angolo della città, ormai se la tirano troppo, c’è da dirlo. Ma una fetta di cheesecake qui non si rifiuta mai. Per merenda, sì, ma anche, e soprattutto, per il brunch.
- Bianco Latte: tra Brera e Piazza della Repubblica, tappa valida non solo per colazione e merenda (bicchierini gelato monoporzione, cioccolata calda, torte fatte in casa…la scelta è infinita), ma anche per il brunch della domenica o anche una cena (anche i piatti salati sono di tutto rispetto). Nel mio caso era diventato il rito “pre-letto” al termine delle più stancanti serate di fashion week. Vuoi mettere il piacere di sottrarsi alla folla e rifugiarsi in un paradiso tutto bianco tra biscottini e tisane?!?
In questa categoria, poi, mi sento di far rientrare anche una novità appena giunta alle mie orecchie: Tiramisù Delishoes. Pare che protagonisti del menù siano i dolci, tiramisù in tutte le varianti possibili in primis. Pare che andrò a provarlo molto molto presto. Pare.
I 3 MIGLIORI APERITIVI (da milanese imbruttito)?
- Pandenus: in piazza Risorgimento ormai ero di casa. Ma c’è anche in Moscova e in altri due tre angoli della città. Schiacciate e focacce, immancabile ananas e pinzimonio in abbondanza, per un aperitivo very light. Ma è anche location abituale per la lunga colazione del sabato, a base di croissant e cappuccino o yogurt e muesli (de gustibus…) o il brunch della domenica (con possibilità di scelta tra 4 tipologie di menù differenti).
- Deus Café: zona Isola, da un paio d’anni meeting point fighetto/hipster di mezza città. Bella atmosfera per l’aperitivo (anche se scordatevi di mangiare che è meglio…), per cena (ardua impresa quella di trovare un tavolo, ma poi diventa altrettanto arduo non divorare l’intero, buonissimo, menù) o per un drink dopo cena. Assolutamente NO invece al brunch (l’ultima volta ho ordinato un hamburger vegetariano dove però mancava l’hamburger e una macedonia che forse ci si poteva sfamare una Polly Pocket, ma forse forse…fate un po’ voi).
- N’Ombra de Vin: classicone in Brera, che più classicone non si può. Dal drink in piedi fuori, in mezzo alla strada, al tagliere di affettati nella saletta interna al primo piano, alla vera e propria “cena alcolica” al piano inferiore, con tanto di musica ad alto volume e manager appena usciti dall’ufficio e subito scatenati a ballare sui tavoli. Per sentirsi ancora un po’ giovani, che ogni tanto male non fa, eh.
I 3 MIGLIORI COCKTAIL BAR (da milanese un po’ meno imbruttito)?
- Rita: zona Navigli, ottimi cocktail e baristi niente niente male… 🙂 E per non eccedere con l’alcool a stomaco vuoto la buona notizia è che sono ottimi anche i piatti in menù. Tipo che ci scappa facile anche una lunga lunga cena con gli amici.
- Bicerin: dietro porta Venezia, ve ne ho appena parlato in tema San Valentino. La selezione di vini è eccellente e ricercata, la scelta architettonica di creare una vera e propria “libreria del vino” e di di far accomodare tutti gli ospiti ad “altezza divano” per sentirsi a casa propria è geniale. E lo scopo viene raggiunto senza troppa fatica. Così finisce che, oltre che per un aperitivo o un drink sul tardi, ci si va anche per pranzo e cena. In fondo a casa propria ci si mangia, e anche bene, no?!?
- Dry: uno, due, tre drink, accompagnati da infinite varianti di pizze e focacce tra cui scegliere; ecco una delle serate tipo milanesi che non ci si stanca mai di replicare.
Altra segnalazione: The Botanical Club. Non l’ho ancora provato, ma ho giusto giusto una prenotazione lì venerdì sera post teatro. Qualcosa mi dice che ve ne parlerò presto.
I 3 MIGLIORI BRUNCH (da milanese per nulla imbruttito)?
- Capra e Cavoli un loft in zona Isola, tra fiori e piante che sembra piuttosto di essere in mezzo a un vero e proprio giardino. Cucina vegetariana, ma con quel tocco ricercato che ti rende affascinante anche un timballo di verdure. E il brunch della domenica, con un buffet infinito di piatti salati e un angolo “dolci della casa” degno di Nonna Papera, fa abbandonare qualsiasi proposito di dieta non appena si varca la soglia. Ma all’uscita sul senso di colpa prevale un senso di relax impagabile, tranquilli.
- Anadima tra il Naviglio e Corso San Gottardo, anche qui buffet dolce e salato a volontà, anche qui bandita ogni dieta, anche qui relax assicurato.
- Les Pommes Bistro: si torna in zona Isola, l’atmosfera è super cozy e rilassante, i piatti…beh, non li ho ancora provati personalmente, lo ammetto. Viaggio per ora solo sul passaparola di amici, rimedierò presto in prima persona, promesso. Intanto se volete precedermi, siete i benvenuti. 🙂
I 3 MIGLIORI RISTORANTI “FLOREALI”?
- Il Fioraio Bianchi: Brera, cucina francese, tanti fiori, proprietario burbero e scorbutico, ambiente che ne riflette l’esatto opposto. E così al brutto carattere non ci fai caso, mentre ti godi un rilassante pranzo/brunch del sabato (la domenica è chiuso, attenzione!) o una cena romantica infrasettimanale.
- Potafiori: recente scoperta dietro viale Sabotino, recente post anche qui su blog. Sembra un vero e proprio negozio di fiori più che un ristorante. Ma tra una composizione floreale e l’altra compaiono anche piatti deliziosi. E la voce di Rosalba, la proprietaria, che ogni tanto improvvisa qualche canzone, come se fosse in uno dei suoi spettacoli al Blue Note, è la ciliegina sulla torta.
- Orto – Erbe e Cucina: ci spostiamo in corso Genova, in cucina prevalgono, per l’appunto, erbe e verdure dell’orto. Inutile dire che ne escono ricette sane, sanissime, ma anche buonissime. Annotate, amanti dell’ healthy lifestyle, annotate.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI PER UNA PAUSA SHOPPING (walking distance dalla Madunina)?
- Trussardi Caffè: dietro la Scala, veranda con pareti di vetro e giardino verticale. Già la location fa la sua parte. I piatti pure. Un must, nel mio caso, per i pranzi di famiglia nel weekend (perfino quello di laurea).
- La Rinascente 6th floor: all’ultimo piano della Rinascente in Duomo, la scelta di locali è amplia, ma io ripiego sempre su Obicà Mozzarella Bar. Che per essere buono, buonissimo, lo è esattamente come quello di Firenze. Qui aggiungeteci pure la vista dritta dritta sulla Madonnina. Gli piace vincere facile, eh.
- Eat’s @ Excelsior: sempre a due passi dal Duomo, dalla terrazza si passa al sottoterra; piano interrato di Coin Excelsior, ottima cucina, ottima selezione di vini.
Ma per le prossime pause pranzo in zona mi sa che tradirò questi indirizzi “must” per provarne due che ancora non sono passati sotto il mio giudizio, ma di cui ho sentito parlare un gran bene: il ristorante Asola, all’ultimo piano dell’edificio che ospita Brian & Berry, e la storica Pasticceria Marchesi che ha riaperto i battenti da pochissimo. Voi li avete già testati?
I 3 MIGLIORI RISTORANTI PER UNA PAUSA SHOPPING (walking tra le viuzze di Brera)?
- Marc jacobs: in pieno quartiere Brera, piazza del Carmine, niente di pretenzioso, tavolini all’aperto e insalatone. Ma bastano e avanzano per apprezzare al massimo le prime giornate di primavera. Stesso discorso per l’aperitivo.
- Carminio: sempre in piazza del Carmine, qui siamo più sul classico. Molto valido anche per una cenetta a due, con passeggiatina per Brera al chiaro di luna a seguito (oddio, che raro sprazzo di sdolcinatezza da parte mia…)
- Fiorichiariplates: in via Fiori Chiari (ma va’!), piatti leggeri, verdure, vellutate, insalate e compagnia bella. Rientrerebbe anche nella categoria “cenetta cozy tra amiche” a voler ben dire.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI IN ZONA TORTONA?
- Osteria dei Binari: proprio via Tortona, uno dei miei posti del cuore a Milano. Sia d’estate, quando si può cenare nel giardinetto esterno, sia d’inverno, nelle sale interne dall’atmosfera retrò. Cucina tradizionale, quel classico che non si sbaglia mai. Ottima soluzione anche di sabato, quando, per accedere poi direttamente alla serata “roll over” che si svolge sul retro del locale.
- Il Boccino: sempre in via Tortona, leggermente più avanti, qui si mescola tradizione e innovazione, un po’ wine bar, uno po’ ristorante ricercato. Non mi ha mai deluso.
- Langosteria 10: ci si sposta in via Savona quando si vuole vincere facile sul tema “cucina di pesce”. Il prezzo, non certo dei più contenuti, vale assolutamente la pena.
Anche qui mi restano ancora da provare due indirizzi: uno ormai ben conosciuto, ma dove purtroppo non ho ancora avuto l’occasione di pranzare o cenare, Al Fresco, e uno più recente ma di cui ho sentito parlare molto bene, Esco Bistro Mediterraneo. Già in pole position nella mia lista.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI IN ZONA TICINESE?
- Cantina della Vetra: uno dei punti fermi del mio periodo universitario (e di tutti quelli che sono venuti poi). Teatro di decine di brunch con buffet della tradizione da voto 10 e lode, di cene con gli amici inaugurate da gnocco fritto a quintalate. Qui ci ho festeggiato la prima laurea. Una sicurezza.
- Drogheria Milanese: in via Conca del Naviglio, ultimo arrivato nel gruppo che gestisce anche le insegne Seven, Zio Pesce e Joe Cipolla (altri must per nulla banali e scontati!). Menù variegato, ci si diverte a scegliere tra tante piccole tapas da condividere o piatti unici ben più abbondanti. Da provare anche la nuova apertura in Brera, in via San Marco.
- Zucca e Melone: semi nascosto nella stretta via G.G. Mora, l’ho scoperto, e ve ne ho parlato, ancora qualche anno fa. Che dire? L’ambiente intimo e raccolto, il servizio rapido e non invadente, i piatti elaborati eppure per nulla pesanti: tutto fa sì che al momento di pagare il conto ci si senta più leggeri e senza pensieri. A pranzo o a cena che sia.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI IN ZONA NAVIGLI?
- Cucina Fusetti: in una viuzza laterale poco trafficata, varchi la soglia e sei catapultato direttamente negli anni Sessante. Un’unica, piccola, stanza dove a far da contorno ai pochissimi tavoli ci sono il frigorifero vintage, le tovagliette da Diner, i giradischi. E un ristrettissimo menù a base di polpettine di baccalà o paella rivisitata con orecchiette al pesto (e chiara influenza della tradizione gastronomica genovese). Ah, c’è anche Topo Gigio. Se non altro andate a fargli un salutino.
- Al Pont de Ferr: ormai un’istituzione. I piatti non sono semplici porzioni di cibo, quanto veri e propri capolavoridi creatività e abilità culinaria. Una buona scusa per ordinare il menù degustazione e non perdersi nulla.
- Rebelot del Pont: fratello minore del precedente, atmosfera più informale e menù più rapido e semplice a base di tapas. Soluzione ottima per un lungo aperitivo con gli amici.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI CON VISTA?
- Ceresio 7: dietro al Cimitero Monumentale, la terrazza fashion per eccellenza. Ristorante e cocktail bar ad alto livello di mondanità (veline e calciatori in pole position), ci si viene per una cena modaiola, ma anche per un brunch tra amici, per un drink sul tardi, per un aperitivo estivo a bordo piscina, per qualche ora di relax al sole in un pomeriggio primaverile. Dategli un paio di mesi e poi ritornerà nella sua stagione clou.
- Giacomo Arengario: all’ultimo piano del Museo del Novecento, quell’impeccabile servizio di stile classico che non perde mai il proprio fascino, cucina di pesce di altissimo livello e una vista ancor più incomparabile sulla facciata del Duomo appena restaurata. E se siete alla ricerca della giusta location per una cena romantica, beh, direi che qui non potete proprio sbagliare.
- Terrazza Triennale: all’ultimo piano della Triennale, l’ho testata per voi non appena aperta, con un brunch sensazionale durante lo scorso Salone del Mobile. Ottima cucina, vista impagabile. Nota di demerito, purtroppo, per l’aperitivo. Un drink banalissimo comparso al nostro tavolo con 40 minuti (!!!) di ritardo rispetto all’ordinazione e accompagnato da una (!!!) mini brioche salata a testa, che nemmeno nei peggio bar di paese negli anni Ottanta. Onesta devo esserlo fino in fondo, eh. Sulla location però continuo a non aver nulla da ridire, sia chiaro.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI CON GIARDINO (“autentico” o “fighetto”, l’importante è che si stia all’aperto)?
- Ratanà: una villetta a un piano, nel bel mezzo dei nuovi grattacieli di Porta Nuova. Cucina milanese tradizionale, “rivisitata”. Cena con amici o primo appuntamento? In entrambi i casi non ne sarete delusi.
- Erba Brusca: alla fine del Naviglio,la giusta distanza che aiuta a sentirsi già anni luce dal caotico centro metropolitano. Giardinetto sul retro, cucina tradizionale con ingredienti rigorosamente a km 0. Bella anche l’idea di andarci in bici in una domenica primaverile. Pessima idea invece cenare all’aperto in estate senza un abbondante strato di Autan di difesa. A farvi compagnia saranno qualche migliaio di zanzare, statene pure certi.
- Al Garghet: classicone anche questo. Immerso nel verde, un bel po’ fuori Milano, con tavolini all’aperto, tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi e quel gusto un po’ “campagnolo” che aiuta subito a staccare dallo stress milanese. Cucina di altissimo livello. Prima fra tutti l’orecchia di elefante (che di elefantesco ha soprattutto le dimensioni), ormai conosciutissima anche da chi non sia ancora passato di qua.
I 5 MIGLIORI RISTORANTI GIAPPONESI (“autentico” o “fighetto”,’ l’importante è che sia buono)?
(sì, sono 5, non è un errore; è che in questa categoria davvero era impossibile ridurre a 3 i miei preferiti…non c’è da stupirsi, chi mi conosce sa che vivrei di alghe, riso e poco altro, vero?!?)
- Kiyo: in via Ravizza, cucina di alto livello (idem i prezzi). Ottima soluzione per un dopo-teatro al Teatro Nazionale.
- Izu: verso la fine di corso Lodi, ve ne ho parlato già qui, e ve lo confermo: è il mio PREFERITO in assoluto. Un po’ perchè l’atmosfera ha quel che di newyorkese che mi piace sempre, un po’ perchè il menù va ben oltre le classiche proposte di sushi e sashimi. Senza dimenticare gli ottimi cocktail. Voto 10.
- Poporoya: dietro via Plinio, l’angolo per veri veri intenditori. Di fashion non c’è assolutamente nulla. Di rivisitazioni “occidentaleggianti” di uramaki e hosomaki nemmeno. Solo la vera tradizione giapponese. Che sia il ristorante o il bar di fronte, una cena autentica che ogni tanto proprio senti il bisogno di fare.
- J’s Hiro: nelle adiacenze di parco Ravizza, altro classicone nel filone sushi raffinato/fighetto/costosetto. Che ogni tanto ci sta sempre bene.
- Maido!: e, in zona Tortona, torniamo alla più autentica tradizione giapponese. Un buchettino davvero buchettino, e un’atmosfera talmente autentica che ti aspetteresti di trovare Marrabbio dietro al bancone. Altamente consigliato ordinare un okonomiyaki, lo street food tipico di Osaka, la vera specialità del locale.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI FUSION?
- Ba Asian Mood: in via Ravizza, altra soluzione consigliata per un post-teatro. Ottima la cucina, un incontro perfetto tra cinese e thailandese se dovessi dare un’interpretazione, ambiente super posh ma nel contempo accogliente. Merito, anche, dell’impeccabile servizio. Una sicurezza.
- Gong: servizio impeccabile anche qui, tra piazza Tricolore e piazza Risorgimento. Recentissima apertura degli stessi proprietari di Iyo (altro ottimo sushi in zona Sempione, by the way), ci sono andata subito a cena e che cena, ve lo dico. Menù degustazione che abbiamo fatto scomparire in tempo zero. Da provare, sì sì.
- Finger’s Garden: e qui si torna a un altro classicone, molto fashion, molto mondano, ma anche molto buono. Un po’ fuori, dietro viale Zara, ma con il vantaggio del giardinetto esterno che non è niente male nelle prime sere di primavera/estate. Del primogenito Finger’s, dietro Porta Romana, poi, mantiene lo spettacolare menù incrocio di cucina giapponese e brasiliana. Non manca nulla per godersi una cena perfetta.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI SPAGNOLI?
- Il Tasca: classicone, che più classicone non si può, in zona Ticinese. Ci si va per l’aperitivo. Ci si incontra lì fuori per un bicchiere di vino post ufficio un giorno sì e l’altro pure. Ma oltre al vino non dimentichiamo che all’interno la cucina spagnola propone tutte le classiche tapas spagnole, dal pulpo a la gallega alle patatas bravas. E rapido rapido l’aperitivo diventa cena. E dopocena. 🙂
- Ajo Blanco: ci si sposta in zona Isola, ma anche qui la scelta tra tapas e paella non è niente male.
- Albufera: e vabbé, qui il livello, lo ammetto, è leggermente più alto. Dietro corso Venezia, dalla cena raffinata a base di paella di pescado al brunch della domenica, tutto è favoloso. Valore aggiunto: la simpatia dei proprietari. Roba che non si fa in tempo ad uscire che già viene voglia di tornarci. Il mio preferito.
I 3 MIGLIORI RISTORANTI PER UNA CENA DIVERTENTE TRA AMICI?
- Kitchen Society: dietro corso Sempione, il loft dello chef Alex è stato la scoperta di una recente uscita con amici e delle, molte, motivazioni per cui una cena qui risulterà indimenticabile ve ne ho parlato pochi mesi fa. Ecco, se non ve lo ricordavate, lo chef Alex è una di queste. 🙂
- The Small: dietro piazzale Loreto, vale la pena però avventurarsi fino a qui per la location (small nel vero senso della parola, che la prenotazione conviene piazzarla almeno con un paio di settimane di anticipo), l’arredo vintage-decò e l’ambiente molto molto fashion, con la sua clientela habitué proveniente dal mondo della moda. I piatti? Beh, niente male anche questi. Ma con un’atmosfera così facile che passino pure in secondo piano.
- Smooshi: dietro Cadorna, lì dove lo smørrebrød danese incontra il sushi. E divertente è proprio ordinare tanti piatti diversi per condividerli insieme e assaggiarli tutti. Perchè meritano proprio tutti. Anche i dolci, oh yes.
Ecco, questo è tutto: dieci anni di intensa vita milanese saranno pure serviti a qualcosa, no??
Ora dubbi su dove prenotare per la vostra prossima pausa gourmet milanese non dovreste averne più (non dimenticatevi di aggiungere anche tutte le ultime novità che vi ho raccontato negli ultimi post e che trovate nella sezione JUST ME & MILAN).
E voi? Quali sono i vostri posti del cuore milanesi? Avete altri locali da suggerirmi?!?