Appunti di viaggio, spunti moda e curiosità varie da Milano, Firenze e le mete di tanti e frequenti viaggi e fughe del weekend. Scoprite con me tutto ciò che queste "cities" hanno da offrire.
Ultimo mese di Expo 2015 – Guida alla sopravvivenza in 10 semplici punti – Milano
Evitati i primi mesi di rodaggio e scampato il caldo afoso estivo, a poco più di un mese dalla chiusura ho ritenuto doveroso programmare un intero weekend a base di Expo (si sa, se le cose le faccio, le voglio fare bene bene).
Expo Milano 2015 – Albero della Vita
Com’è andata?!
Diciamo che sono soddisfatta di esserci stata, senza dubbio, anche se ne sono uscita stremata, con i crampi alle gambe e dolori indicibili alla schiena. Perché, ammettiamolo, tutto quello che avete sentito quanto a lamentele, code chilometriche, affollamento disumano, disorganizzazione, è vero.
E se anche voi rientrate nel gruppo dei ritardatari che “all’Expo andrò ad ottobre” ecco qui una breve guida alla sopravvivenza in dieci essenziali punti.
1. SVEGLIATEVI PRESTO.
Non importa se è sabato o domenica e per tutta la settimana avete dormito quattro ore per notte. Puntate la sveglia alle 7, fidatevi. Se infatti all’apertura alle 10 vi sembra già che ci sia una folla assurda, non potete immaginare che cosa diventerà dopo. Le uniche speranze di poter entrare in qualche padiglione con una coda dai tempi “civili” o scattare qualche foto senza decine e decine di esseri umani come comparse le potete avere solo entro mezzogiorno.
Expo Milano 2015 – Le Fiat 500 di Fabio Novembre
2. ANDATE IN METRO.
Consiglio caldamente il bagno di folla della M1 con ingresso dalla Porta Ovest. Così facendo io ci ho messo giusto cinque minuti di metal detector, all’altro ingresso (quello dei parcheggi e della stazione, per intenderci) la situazione era quella della foto qui sotto. Capite a me.
Expo Milano 2015 – Code all’ingresso
Expo Milano 2015 – Terrore da folla 😉
Ah, se foste valigia muniti perché avete trascorso il weekend in hotel e avete un treno serale (vedi caso della sottoscritta), ecco, scordatevi di portarla con voi. Ad Expo c’è di tutto, anche le boutique Ovs e Excelsior e la palestra Technogym. Il deposito bagagli, no, quello no.
3. ARMATEVI DI TANTA PAZIENZA.
A meno che non siate intenzionati ad entrare nel padiglione della Repubblica Ceca alle 10 spaccate di mattina, sappiate che in qualsiasi altro scenario dovrete rassegnarvi a stare in coda. E non parlo di dieci/venti minuti di attesa, ma di 420 MINUTI (sì, avete capito bene…7 ORE) per il Giappone, 4 ORE per il Kazakistan o gli Emirati Arabi (per la maggior parte sotto un sole cocente). Questo per citare la Top 3 dei Padiglioni consigliati, a cui si aggiungono i robot iper tecnologici della Corea, le spiegazioni dettagliate via i-pad della Germania, le torri “ad esaurimento” della Svizzera (qui bisogna prenotare online la visita su www.padiglionesvizzero.ch con almeno una settimana di anticipo!), la foresta dell’Austria, l’alveare del Regno Unito.
Qui per qualsiasi ulteriore informazione dettagliata vi rimando alle decine di siti che già hanno scritto in tema “i 10 padiglioni migliori”, “cosa non perdersi all’Expo” etc etc.
Ah, e non provate a fare i furbetti e lasciare un amico a turno in fila mentre gli altri vanno in giro. Io ovviamente ci ho provato, ma sono stata minacciata di morte da zelanti hostess: nessuno può uscire dalla coda, nemmeno per prendere una bottiglia d’acqua o andare in bagno. Regime da lager nazista, rassegnatevi.
Io ammetto di aver resistito a quattro ore di coda solo per il Kazakistan, condite però da concertino di cantante locale niente niente male
Sarà stato il suddetto sole cocente che mi aveva dato alla testa?! Sarà, in ogni caso tra gente che ballava, gente che batteva le mani a ritmo, gente che acclamava un bis, gente che chiedeva un autografo, qualche svenimento qua e là ce la siamo ben passata. E la visita dentro è valsa davvero la pena.
Expo Milano 2015 – Code
Expo Milano 2015 – Code
Expo Milano 2015 – Code
Expo Milano 2015 – Code
Expo Milano 2015 – Code
Expo Milano 2015 – Concerto in Kazakistan
Expo Milano 2015 – Kazakistan
4. NON SOTTOVALUTATE I PADIGLIONI MENO FAMOSI
Nel pomeriggio ormai anche i padiglioni più anonimi, addirittura quelli sconsigliatissimi, accumulano code chilometriche. Non sottovalutate quei pochi angoli che sembrano passare inosservati, però. Assolutamente da vedere, ad esempio, il padiglione Save The Children, dove lo staff spiega dettagliatamente a bambini e non la storia di sei bambini in zone del Terzo Mondo (e la donazione benefica per cambiare le loro sorti vien spontanea, c’è poco da fare). Ci sono anche le Galatine, doveste voi essere dei fan sfegatati come me: 2€ che andranno in beneficenza e un pacchettino per riassaporare un po’ di infanzia ve lo portate subito via.
Expo Milano 2015 – Save The Children
Expo Milano 2015 – Save The Children
Expo Milano 2015 – Save The Children
5. FATE LA SPESA
Assolutamente da non perdere il Coop Future Food District , un vero e proprio supermercato del futuro con braccia meccaniche per raccogliere le mele e informazioni nutrizionali su tutti gli alimenti su schermo touch screen di ultima generazione (roba che ci ho perso mezz’ora a divertirmi come un bambino al luna park). E potete davvero fare la spesa e spedirla anche in tutto il mondo con servizio DHL.
Expo Milano 2015 – Coop Future Food District
Expo Milano 2015 – Coop Future Food District
Expo Milano 2015 – Coop Future Food District
Expo Milano 2015 – Coop Future Food District
6. GUARDATE PER ARIA
Anche se non riuscite ad entrare in molto padiglioni, non disperate. Expo è soprattutto un grande luna park a cielo aperto, dove ogni edificio è un’opera d’arte in sé e per sé. Alzate gli occhi e osservate quant’è bello il cielo di Expo (soprattutto se avete la fortuna di trovare una giornata dal cielo blu terso come è capitato a me).
Expo Milano 2015 – Albero della Vita
Expo Milano 2015 – Ecuador
Expo Milano 2015 – Ecuador
Expo Milano 2015 – Stati Uniti
Expo Milano 2015 – Holland
Expo Milano 2015 – Holland
7. NON PENSATE DI USCIRE ROTOLANDO
Anche se il tema di Expo 2015 è “Nutrire il pianeta” e ci sono stand gastronomici, food trucks, ristoranti, bar sparsi in ogni dove, non è così automatico che anche voi vi nutrirete.
Molteplici i motivi che potrebbero distogliervi da quest’obiettivo: le code eterne, i menù tradizionali di molti Paesi (non certo compatibili con i trenta gradi che finora l’hanno fatta da padrone), i ristoranti che proprio quando arrivi tu chiudono perchè hanno esaurito le scorte prima del tempo. E ti ritrovi ad elemosinare mini size di marmellata al corner Le Bonne Maman in Francia.
Io mi ero preparata a tornare, dopo due giorni di Expo, con almeno due chili in più: diciamo che devo solamente ringraziare le colazioni ipercaloriche a base di frutta secca e cereali di ogni tipo dell’NH Hotel per non essere svenuta a metá giornata.
8. CONCEDETEVI UN GELATO
Tra tante code infinite per accaparrarsi qualche piatto tipico bello pesantone, anche qui la regola che le cose semplici sono sempre le migliori è stata confermata. E il momento break che assolutamente vi consiglio è sul retro del tranquillo padiglione Bahrain, a base di gelato artigianale gusto dattero, rosa e fico. Quasi insperato.
9. VESTITEVI CON COLORI SGARGIANTI
E anche qui non manca il consiglio outfit. Borse ridotte all’essenziale, in primis (di qualsiasi grammo in più vi pentirete molto presto, in preda a crescenti dolori a schiena, braccia, spalle che altro non fanno che ricordarvi che tanto giovani non lo siete più). E poi colori sgargianti, please, essenziali per non perdervi nella fiumana di gente. Evitare accuratamente blu, bianco e beige: noi così eravamo vestite, e abbiamo passato metà del tempo a telefonarci per capire dove eravamo finite.
10. NON PRENDETE NESSUN IMPEGNO SERALE.
Sognatevi di programmare serate su tacchi o cene che richiedono una qualche interazione sociale.
Anche se Expo resta aperto fino a mezzanotte e avevate intenzione di fermarvi a cena, scapperete molto prima alla ricerca di solitudine, silenzio, un pasto tranquillo e un pediluvio. Null’altro si potrà frapporre tra voi e il letto a fine giornata.
Detto questo, c’è poco da fare: per una volta che è a due passi da casa l’Expo va visto. Vi esonero dall’obbligo di andarci fra due anni, in Kazakistan, ma finché è a Milano non potete scampare.
Quindi, forza e coraggio, programmate la vostra visita, che manca solo un mese (anche se voci di corridoio dicono che la durata sarà prolugata di uno o due mesi, ve lo anticipo)!