Continua il mio viaggio Campano e, dopo Napoli, vi porto a Procida, futura Capitale della Cultura 2022.
Ricordate bene, ve ne avevo parlato anche qui, ma con la promessa di tornarci per raccontarvene più approfonditamente proprio in vista del ruolo di particolare importanza che ricoprirà fra qualche mese.
Promessa mantenuta.
Sono infatti tornata a Procida per ben tre giorni, il minimo necessario secondo i responsabili del Procida Camp & Resort, mia “casa” durante il soggiorno sull’isola. E non posso dar loro torto, anzi, mi sarei fermata anche più a lungo se avessi potuto, per scoprire tutti gli angoli dell’isola e godermi ancor di più il relax in quella meravigliosa oasi verde che mi ha ospitato.
L’idea è quella di far percepire l’essenza di Procida in ogni dettaglio, ma con una rivisitazione in chiave moderna e internazionale. Sono infatti quattro le tipologie di stanze tra cui gli ospiti possono scegliere, ognuna legata a una diversa influenza straniera.
Io ho abbiamo soggiornato nelle tende Safari Lodge, con struttura e veranda in legno, provenienti direttamente dal Sudafrica, ma c’è anche la possibilità di scegliere le tende Nordisk Village, open space e dotate di tutti i comfort, direttamente dalla Danimarca, o gli ancora più particolari Caravan Airstream, originali americani, dallo stile vintage. Per i neofiti del campeggio sono state previste anche Garden Suite, piccole villette in stile mediterraneo, con bagno all’interno (le altre soluzioni invece hanno tutte il bagno privato, ma esterno, con docce sia al chiuso che open air).
In ogni caso il tratto comune a tutte le soluzioni abitative è il contatto con la natura: si è immersi in un appartato giardino, cinto da un antico muro di pietra, con tanti alberi di limoni a proteggere gli ospiti dal sole e dal vento.
Il valore aggiunto rispetto ad altre strutture simili? In questo caso non si tratta solamente di alcune tende di lusso a disposizione degli ospiti, ma di un vero e proprio Resort, con piscina e ristorante aperto sia a pranzo che a cena. Potenzialmente si potrebbe trascorrere una giornata intera – o anche più di una – senza mai uscire da lì. Semplicemente rilassandosi con un buon libro nella veranda della propria stanza o sui morbidi lettini in piscina.
Altro fattore non trascurabile: molte soluzioni hanno anche una piccola cucina, completamente accessoriata, in camera. Va da sé che si tratti di una struttura family friendly, anche nel caso di bambini piccoli.
Ho capito, quindi, perché i responsabili ci tenessero che restassi almeno tre giorni. Non avrei avuto altrimenti il tempo di partire alla scoperta dell’isola, con le e-bike messe a disposizione dal Procida Camp & Resort e perfette per affrontare salite e discese senza troppa fatica e raggiungere anche gli angoli più remoti dell’Isola.
Con le e-bike sono arrivata fino alla Punta Solchiaro, ammirando la vista sulla vicina Ischia e sul Castello Aragonese , poi alla Spiaggia di Ciraccio, di fronte ai Faraglioni di Procida, ed infine alla Spiaggia di Pozzo Vecchio, celebre perché qui girarono “Il Postino” con Massimo Troisi.
Passaggio obbligato anche per il Belvedere dedicato a Elsa Morante, che nel 1955, all’ombra dell’agrumeto nel giardino dell’allora Albergo Eldorado, ebbe l’ispirazione per il romanzo che due anni dopo le valse il Premio Strega, “L’isola di Arturo”.
Ho deciso invece di incamminarmi a piedi, vista la posizione strategica del Procida Camp & Resort, per visitare altri punti “must” dell’isola:
– Piazza dei Martiri (dove hanno invece girato alcune scene de “Il Talento di Mr. Ripley”, ve lo ricordate?) e i vicini Casale Vascello e Santuario di Maria delle Grazie Incoronata
– il Belvedere dei Cannoni, con la migliore vista su quella sfilza di casette pastello che rende così unica la Corricella
– il borgo di Terra Murata, con l’Abbazia di San Michele Archangelo e Palazzo d’Avalos (costruito nel ‘500 insieme alle mura dalla famiglia D’Avalos, governatori dell’isola fino al ‘700, e poi trasformato in carcere dal 1830 al 1988)
Un capitolo a parte va, infine, riservato al cibo.
Siamo su un’isola, il pesce fresco è buono quasi dappertutto. Noi però vi consiglio alcuni indirizzi certi, perché provati (e riprovati in alcuni casi) in prima persona.
A partire da La Lampara, in fondo alla Marina di Corricella, con una meravigliosa vista su tutto il porticciolo. Passando per Crescenzo, tanto “verace”, quanto saporito, in zona Chiaiolella.
Fino al mio preferito in assoluto: La Conchiglia da Tonino, sulla Spiaggia della Chiaia: ci si arriva a piedi scendendo una lunghissima scalinata a due minuti a piedi dal Procida Camp & Resort oppure in barchino (l’appuntamento per farsi recuperare è alla vicina Corricella). E si cena letteralmente sul mare. Con piatti semplici, ma tali da meritare anche un bis. Come nel caso degli Spaghetti alla Pescatora Povera e dell’insalata di polpo che ho provato a cena. E replicato senza ombra di dubbio anche per pranzo il mattino dopo. Di giorno, tra l’altro, si possono affittare i lettini per riposarsi in spiaggia fino al calar del sole. Solo un alert: consigliamo di andarci presto, perché il sole cala dall’altra parte dell’isola: è alto prima di pranzo, ma già alle quattro di pomeriggio la spiaggia è totalmente in ombra.
Ultimi due indirizzi da provare, sempre alla Corricella: la gelateria Chiaro di Luna, con i suoi impareggiabili sorbetti (Olio Limone e Basilico o Stracciatella all’Arancio solo per menzionarne due ) e il Bar Blu , perfetto per un cocktail sul calar della sera accompagnato qualche bruschetta di pesce.
Posso dire che il tempo trascorso a Procida mi ha piacevolmente sorpreso.
Sarà che è l’isola è la meno conosciuta delle isole campane, sopraffatta dalla fama di Ischia e soprattutto Capri. Sarà che, nel caso la si conoscesse già, si tende comunque ad associarla prevalentemente a casette dai colori pastello e porticcioli di pescatori. Fatto sta che non ci aspettavamo certo di vivere un così perfetto equilibrio tra cultura e natura, che è invece proprio quello che caratterizza questa destinazione. E per cui non posso che consigliarvela.
Anche fuori dalla stagione estiva: in autunno e primavera, infatti, le temperature sono comunque gradevoli e i colori diventano più vividi in tutta l’isola. E il Procida Camp & Resort è a disposizione degli ospiti per gran parte di questi periodi: è aperto fino a metà ottobre e riapre già a Pasqua, quando tra l’altro la città sarà già Capitale della Cultura e ricca di attività collaterali.
Iola pulce nell’orecchio ve l’ho messa, poi vi consiglio anche di accedere al sito del Procida Camp & Resort e iscrivervi alla loro Newsletter, in questo modo riceverete subito via email la guida personalizzata dell’isola per iniziare a fantasticare sul vostro potenziale soggiorno.
Nel frattempo vado alla ricerca anche di altre destinazioni particolari da consigliarvi per arricchire il vostro autunno italiano.
#italiakeepsontravelling